Plasmare i pensieri del volgo
L'avvento della cultura volgare
Modelli di pensiero e forme di organizzazione sociale
plasmate dai mezzi di comunicazione
“ Ci sono due modi per spegnere lo spirito di una civiltà :
nel primo - quello orwelliano - la cultura diventa una prigione.
Nel secondo - quello huxleiano - diventa una farsa.”
( Fiera del Libro di Francoforte 1984 )
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E se la vera distopia fosse invece un'altra ?
“ Aspettavamo tutti il 1984. Venne, ma la profezia non si avverò;
gli americani più riflessivi tirarono un sospiro di sollievo
congratulandosi per lo scampato pericolo. La democrazia aveva resistito.
Altrove nel mondo forse c’è stato il terrore; a noi furono risparmiati gli incubi di Orwell.
Nella visione di Huxley la gente sarà felice di essere oppressa
e adorerà la tecnologia che libera dalla fatica di pensare.
Orwell temeva che i libri sarebbero stati banditi;
Huxley, non che i libri fossero vietati, ma che non ci fosse più nessuno desideroso di leggerli.
Orwell temeva coloro che ci avrebbero privato delle informazioni;
Huxley, quelli che ce ne avrebbero date troppe, fino a ridurci alla passività e all’egoismo.
Orwell temeva che la nostra sarebbe stata una civiltà di schiavi;
Huxley, che sarebbe stata una cultura cafonesca, ricca solo di sensazioni e bambinate.”
[...]
“ Nella profezia di Huxley
non c’è un Grande Fratello che, per sua scelta, guarda verso di noi.
Siamo noi, per nostra scelta, a guardare verso di lui.
Non c’è bisogno di carcerieri, cancelli, telecamere.
Quando una popolazione è distratta da banalità
quando la vita culturale è diventata un eterno circo di divertimenti
quando ogni serio discorso pubblico si trasforma in un balbettio infantile
quando un intero popolo si trasforma in spettatore e ogni pubblico affare in una commedia
allora la nazione è in pericolo : la morte della cultura è chiaramente una possibilità.”
. . .
- Neil Postman -
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Il mondo prefigurato da Orwell
è più facile da riconoscere e contrastare rispetto a quello di Huxley.
Quello dove la nostra cultura
ci ha condotto ad una realtà più terribile di qualsiasi dittatura :
dove alla strategia della tensione si è sostituita quella della finzione.
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. . .
“ ... tutto nel nostro passato
ci ha preparato a conoscere e resistere a una prigione
quando i cancelli iniziano a chiudersi intorno a noi.
Ma che succede se non si odono grida d’angoscia ?
Chi è disposto a prendere le armi contro un mare di divertimenti ? ”
Dov'é dunque la scelta
se amiamo la nostra stessa schiavitù ?
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E da voi duci gloriosi e magni
Pietade il vulgo apprenda, e vi accompagni.
- Torquato Tasso -
Gerusalemme liberata - Canto XI - 2
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