Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

giovedì 18 agosto 2022

La guerra semantica

La guerra semantica

Prima parte

La guerra semantica è la lotta per il significato delle parole.
Chi possiede le parole - ovvero riesce ad attribuire a un termine
( il significante )
il significato che diventerà comunemente accettato e utilizzato -
vince non solo la guerra delle parole
ma possiede il passato, determina il presente e orienta il futuro.
L’ipertrofia delle immagini
rende oggi più difficile contrastare i cambiamenti di significato
( e non di rado di significante )
di molte parole e concetti.
L’ Homo videns (Giovanni Sartori) vive di immediatezza, di strumentalità
concepisce il linguaggio esclusivamente come mezzo e tende a non porsi domande.
[...]
L’inversione o la semplice modifica delle denominazioni, dell’ordine del discorso
cambia profondamente la psiche umana, confondendola prima di impoverirla.
Lo sapeva un altro gigante dell’antichità cinese, Lao Tze :
più vi sono interdetti e proibizioni, più il popolo s’impoverisce.
Ogni potere
ha l’ambizione di produrre un linguaggio proprio, al quale il popolo si deve uniformare :
è il potere di stabilire, attraverso le parole, il lecito e l’illecito.
[...]
L’obiettivo del potere è dunque la nostra ignoranza
la compressione del nostro pensiero per possederlo, controllarlo
guidarlo, a partire dalle parole che usiamo.
Ne era consapevole George Orwell che inventò in 1984 il personaggio di Syme
il cui compito all’interno del Partito ( il potere… )
è la redazione di un dizionario per dare alla lingua la sua “forma finale”, la “neolingua
[...]
Dell’intuizione di Orwell fanno tesoro i nemici della cultura e della libertà :
senza parole per costruire un ragionamento, il pensiero complesso si fa impossibile.
E anche la dissidenza
alla quale vengono sottratti i termini per esprimere, argomentare, descrivere se stessa.
Juan Ramòn Jiménez, il maggiore poeta spagnolo del XX secolo, così invocava :
" Intelligenza ! Dammi il nome esatto delle cose ! "




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