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lunedì 20 febbraio 2023

Conoscersi per poi ricordare

 Conoscersi per poi ricordare


« È bello conoscersi così come io ti conosco. Come fossi una parte di me.
Riesco a indovinare i tuoi pensieri … sento le cose che provi.
immagino quello che stai per dire. E non mi sbaglio.
Tu continui a parlare … a perseguire i tuoi obiettivi
e io come un'antenna
continuo a ricevere la tua voce tra le tante. »
« Sei intrigante … oggi come allora. »

💢

Ripensò alla loro storia.

Troppe le coincidenze …
troppi gli eventi che si andavano a incastrare in modo impensabile
per credere solo alla semplice casualità.
Era lontana da lui anni luce.
Non sospettava neppure della sua esistenza.
E un giorno … improvvisamente
entrarono di colpo l’uno nella vita dell’altro.
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Col tempo …
lui aveva imparato a prestare attenzione a quella voce.
Tutto un mondo da scoprire. Da portare a galla.

Cercò di ricordare quella voce che aveva imparato a conoscere.
Alta … determinata
leggermente roca per quello stramaledetto vizio del fumo.
Ma era pur sempre la sua voce :
per un attimo quasi arrabbiata … un attimo dopo interdetta
per poi tornare autoritaria … e via di questo passo.
E quando rideva lo faceva forte e di gusto.
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Lei … sapeva di essere a suo agio fra gli uomini.
Soprattutto fra quelli sui quali sapeva di esercitare un certo appeal.
Sapeva come gestirli … ammaliarli … mettersi in mostra.
Era brava in questo gioco
salvo il fatto poi di tornare bruscamente indietro
se il gioco si spingeva troppo avanti.
Sapeva dare l'idea di offrire senza dare nulla.
Sapeva suggerire qualche stuzzicante idea senza poi darle nessun seguito.
In questa altalena teneva le redini della conversazione
sia nei rapporti di lavoro che nell'amicizia.
Nello stesso modo dominava il rapporto con gli uomini.
L’ingenuità era solo sua : nascosta … riparata
sepolta dalla sua spigliatezza e dal suo modo di essere estroversa.
Qualcuno cercava di andarle appresso … ci provava
ma era inevitabilmente travolto da quello che indovinava
senza avere la capacità di gestirlo.

Lei
aveva bisogno di qualcuno che fosse immune da questo tipo di gioco.
Di qualcuno che dimostrasse indifferenza pur interessandosi a lei.
Qualcuno che avesse una forza superiore … diversa.
Qualcuno che pur non essendo immune dal suo fascino
non lo subisse passivamente.
Qualcuno che ne avesse di proprio e si gettasse in una sorta di competizione
e la vincesse catturando la sua attenzione senza mai dare cenni di debolezza
... perché a lei la debolezza non piaceva.
Non si sarebbe mai accontentata di avere un uomo qualunque al suo fianco.
Non un debole che tentenna per ogni decisione da prendere nella vita.
Non un semplice che si sarebbe accontentato di un rapporto mediocre e banale.
Non un imbelle che metterebbe completamente la sua vita nelle sue mani
finalmente contento che ci fosse qualcuno che badasse a lui.
Per lei ce ne voleva uno speciale … unico … irripetibile.
Capace di prenderla per mano e condurla dove voleva essere condotta.
Non chiedeva che arrendersi
a chi avesse trovato la chiave giusta per aprire la porta del suo animo.
E voleva anche che si chiudesse la porta dietro le spalle
… senza farla più uscire.

Quell'uomo non poteva che essere lui.
Non poteva essere nessun altro.
E quando cominciò ad intuirlo … si sentì perduta.
Come caddero le famose mura di Gerico al suono di una tromba
così caddero tutte le sue difese
tutte le sue riserve … tutti i suoi timori e le sue paure
al solo sguardo di quell’uomo : quello giusto.

Smise di giocare con lui perché non ce n'era più motivo.
Non aveva nessun bisogno di inventare ruoli e comportamenti.
Sapeva che era sufficiente essere sé stessa
… e lui stesso la costringeva ad esserlo.
La spiazzò col suo modo di fare … semplice … diretto
scarno e sempre maledettamente vero.
L’aveva messa a nudo … e all’inizio … questo le creava dei disagi.
Non era sicura di potersi fidare di lui.
Non era abituata a fidarsi di un uomo.
Ma la curiosità e la voglia di abbandonarsi a questa idea
presero il sopravvento sulla prudenza.
Come un animale selvatico si era avvicinata cautamente
assaggiando il cibo che le veniva offerto.

Finalmente si fidò.
Aveva capito che quell’uomo le voleva veramente bene
… che era dalla sua parte anche se la bacchettava.
Che voleva il suo bene … e voleva farla crescere
anche a costo di qualche metaforica sana e giusta sculacciata.
Fu questo a legarli mentalmente.
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Lei pronuncia il suo nome come se fosse un estraneo
… sapendo che così non è.
E lui riesce a comprendere lo sforzo da lei fatto di fingere
in mezzo a quanti li circondano all'occasione ma non contano nulla
... e che di nulla si renderanno mai conto.

« Sei affascinante. Oggi più di allora. »


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