Lagnanze ingiustificate
Perché ci lagniamo della natura ?
Si è comportata generosamente: la vita, se sai usarne, è lunga.
Ma, uno è in preda a un’avidità insaziabile,
uno alle vane occupazioni di una faticosa attività;
uno è fradicio di vino, uno è abbrutito dall’ozio,
uno è stressato dall’ambizione, che dipende sempre dal giudizio altrui;
uno, dalla frenesia del commercio,
è condotto col miraggio di guadagni, di terra in terra, di mare in mare;
alcuni, smaniosi di guerra,
sono continuamente occupati a creare pericoli agli altri o preoccupati dei propri;
c’è poi chi si logora in una volontaria schiavitù, all’ingrato esercizio dei potenti;
molti non pensano che ad emulare l’altrui bellezza o a curare la propria;
i più, privi di bussola, cambiano sempre idea,
in balia di una leggerezza volubile e instabile e scontenta di sé;
a certuni non piace nessuna meta a cui dirigere la rotta,
ma sono sorpresi dalla morte fra il torpore e gli sbadigli,
sicché non dubito che sia vero
ciò che in forma di oracolo si dice nel più grande dei poeti :
“ Piccola è la parte di vita che viviamo. ”
Sì, tutto lo spazio rimanente, non è vita.
- Seneca -
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