Il futuro anteriore
  Poiché Noè era ormai stanco di fare il profeta di sventura
   e di continuare ad annunciare senza tregua una catastrofe che non arrivava
  e che nessuno prendeva sul serio...
  un giorno si vestì di un vecchio sacco e si sparse della cenere sul capo.
  Questo gesto
  era consentito solo a chi piangeva il proprio figlio diletto o la sposa.
  Vestito dell’abito della verità, attore del dolore, ritornò in città
  deciso a volgere a proprio vantaggio la curiosità, la cattiveria e la superstizione
    degli abitanti.
  Ben presto ebbe radunato attorno a sé una piccola folla curiosa
  e le domande cominciarono ad affiorare.
  Gli venne chiesto se qualcuno era morto e chi era il morto.
  Noè rispose che erano morti in molti
  e, con gran divertimento di quanti lo ascoltavano, che quei morti erano
    loro.
  Quando gli fu chiesto quando si era verificata la catastrofe, egli rispose :
  « Domani.» 
  Approfittando quindi dell’attenzione e dello sgomento
  Noè si erse in tutta la sua altezza e prese a parlare :
  «
    Dopodomani il diluvio sarà una cosa che sarà stata.
  E quando il diluvio sarà stato, non sarà mai esistito.
  Quando il diluvio avrà trascinato via tutto ciò che c’è, tutto ciò che sarà stato
  sarà troppo tardi per ricordarsene, perché non ci sarà più nessuno.
  Allora, non ci saranno più differenze tra i morti e coloro che li
        piangono.
  Se sono venuto davanti a voi, è per invertire i tempi
  e per piangere oggi i morti di domani.
  Dopodomani sarà troppo tardi.»
  Dopo di che se ne tornò a casa
  si sbarazzò del suo abito, della cenere che gli ricopriva il capo
  e andò nel suo laboratorio.
  A sera, un carpentiere bussò alla sua porta e gli disse :
    «
          Lascia che ti aiuti a costruire l’arca, perché quello che hai detto
          diventi falso.»
  
  
    Più tardi, un copritetto si aggiunse ai due dicendo :
  
  
    « Piove sulle montagne,
  
  
    lasciate che vi aiuti perché quello che hai detto diventi falso.»
  
  
    -
        Gunther Anders
        -
  
  💢
      
        Tenendo comunque sempre presente come finì la storia biblica...
      
      
        se per un verso a volte è corretto farsi profeta di sventura
      
      
        al tempo stesso però non ci si deve lasciar travolgere dall'ansia.
      
      
        La capacità di
        rappresentarsi il futuro come fosse il presente
... capacità indispensabile nei tempi di grandi cambiamenti ...
      ... capacità indispensabile nei tempi di grandi cambiamenti ...
        dovrebbe appartenere di diritto alle nuove generazioni.
      
      
         L’errore più grave per noi adulti stagionati
      
      
        sarebbe quello di appellarsi soltanto alla propria personale
        esperienza
      
      
        per osservare... valutare... consigliare... peggio ancora giudicare.
      
      
        Partecipare a trasformazioni in nome della salvezza del genere
        umano
      
      
        è quello che anche noi adulti consapevoli dovremmo impegnarci a
        fare
      
      
        ... non tanto per sentirci giovani ...
      
      
        ma per non invecchiare tristemente contribuendo
        a falsificare il futuro.
      
      
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