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lunedì 31 luglio 2023

Il futuro anteriore

Il futuro anteriore

Poiché Noè era ormai stanco di fare il profeta di sventura
 e di continuare ad annunciare senza tregua una catastrofe che non arrivava
e che nessuno prendeva sul serio...
un giorno si vestì di un vecchio sacco e si sparse della cenere sul capo.
Questo gesto
era consentito solo a chi piangeva il proprio figlio diletto o la sposa.

Vestito dell’abito della verità, attore del dolore, ritornò in città
deciso a volgere a proprio vantaggio la curiosità, la cattiveria e la superstizione degli abitanti.
Ben presto ebbe radunato attorno a sé una piccola folla curiosa
e le domande cominciarono ad affiorare.
Gli venne chiesto se qualcuno era morto e chi era il morto.
Noè rispose che erano morti in molti
e, con gran divertimento di quanti lo ascoltavano, che quei morti erano loro.
Quando gli fu chiesto quando si era verificata la catastrofe, egli rispose :
« Domani.» 
Approfittando quindi dell’attenzione e dello sgomento
Noè si erse in tutta la sua altezza e prese a parlare :
« Dopodomani il diluvio sarà una cosa che sarà stata.
E quando il diluvio sarà stato, non sarà mai esistito.
Quando il diluvio avrà trascinato via tutto ciò che c’è, tutto ciò che sarà stato
sarà troppo tardi per ricordarsene, perché non ci sarà più nessuno.
Allora, non ci saranno più differenze tra i morti e coloro che li piangono.
Se sono venuto davanti a voi, è per invertire i tempi
e per piangere oggi i morti di domani.
Dopodomani sarà troppo tardi
Dopo di che se ne tornò a casa
si sbarazzò del suo abito, della cenere che gli ricopriva il capo
e andò nel suo laboratorio.

A sera, un carpentiere bussò alla sua porta e gli disse :
« Lascia che ti aiuti a costruire l’arca, perché quello che hai detto diventi falso.»
Più tardi, un copritetto si aggiunse ai due dicendo :
« Piove sulle montagne,
lasciate che vi aiuti perché quello che hai detto diventi falso.»


💢

Tenendo comunque sempre presente come finì la storia biblica...
se per un verso a volte è corretto farsi profeta di sventura
al tempo stesso però non ci si deve lasciar travolgere dall'ansia.

La capacità di rappresentarsi il futuro come fosse il presente
... capacità indispensabile nei tempi di grandi cambiamenti ...
dovrebbe appartenere di diritto alle nuove generazioni.
 L’errore più grave per noi adulti stagionati
sarebbe quello di appellarsi soltanto alla propria personale esperienza
per osservare... valutare... consigliare... peggio ancora giudicare.
Partecipare a trasformazioni in nome della salvezza del genere umano
è quello che anche noi adulti consapevoli dovremmo impegnarci a fare
... non tanto per sentirci giovani ...
ma per non invecchiare tristemente contribuendo a falsificare il futuro.

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