Autodifesa intellettuale
Viviamo tempi di confusione :
da essere umani le persone si sono trasformate in esseri individuali isolati.
È questo un periodo
in cui gli individui si scambiano informazioni ... ma non comunicano.
L'era dell'informazione ... la società della comunicazione globale...
l'epoca in cui la conoscenza si è dissipata
e in cui di fatto ha certificato la fine della produzione di
Sapienza.
I mass media in cui confidiamo
per conoscere la realtà della società che stiamo condividendo
hanno reso disponibile un linguaggio comune adattato
per poterci offrirci diversi punti di vista
muovendosi all'interno di cornici ben delimitate
che determinano chiaramente i limiti della realtà proposta.
E chi sta ipotizzando o pensando qualcosa al di fuori di questi confini
potrebbe finire con l'esserne escluso o comunque emarginato.
Ecco che allora ci si ritrova collocati in una scenografia
che apparentemente offre un ambiente confortevole
dando una falsa percezione di stabilità
... ma di fatto ...
opprime come un corsetto ortopedico fa con il busto.
Un ambiente tutto teso a trasformarci rigorosamente in soggiogati...
che si è dotato di raffinati meccanismi
per ridicolizzare ogni manifestazione di menti libere
o persone che mettono in discussione gli assiomi della società.
Non è bene per l'uomo raccontare ... non è bene per
l'uomo pensare.
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« Perché la propaganda abbia efficacia sull’uomo, oltre a determinati
standard di vita, è necessaria un’ altra condizione: la presenza di un
livello minimo di cultura. La propaganda non può avere effetto ove la gente
sia estranea alla cultura occidentale. Parliamo di intelligenza; alcune
tribù primitive sono sicuramente intelligenti, tuttavia la loro intelligenza
è estranea ai nostri concetti e consuetudini. Ci vuole una base – per
esempio l’istruzione; un uomo non in grado di leggere sfuggirà a gran parte
della propaganda, come pure lo farà un uomo non interessato alla lettura. Un
tempo si pensava che imparare a leggere fosse prova del progresso
dell’umanità; ancora adesso il declino dell’analfabetismo viene celebrato
come una grande vittoria; si condannano i paesi con un’alta percentuale di
analfabeti; si ritiene che leggere porti alla libertà. Tutto ciò è opinabile
dal momento che la cosa importante non è tanto il saper leggere quanto la
capacità di comprendere quello che si legge, di rifletterci sopra ed essere
in grado di giudicarne il contenuto. »
Hai mai sentito parlare della favola La volpe e l’uva ?
È il primo esempio conosciuto nella storia
di quella che nella psicologia sociale viene descritta come
Dissonanza Cognitiva.
La volpe affamata
non essendo in grado di raggiungere un grappolo d’uva posto in alto su una
vite
dopo molti tentativi se ne va via dicendo tra sé che l’uva è acerba
giustificando e ridimensionando così la propria sconfitta.
In sostanza un autoinganno.
Detto inter nos : chi non si è mai comportato come la volpe ?
Si tratta di " un mondo dissonante "
in cui la differenza tra ciò che sappiamo e ciò che vogliamo
nascondere
unito alla continua ricerca di consenso e appagamento immediato
ne sono le fondamenta.
Ci troviamo in tal modo paradossalmente
a modellare di continuo la realtà a nostro piacimento
scegliendo solo gli input che reggono le nostre impalcature
ideologiche.
Ma per i tempi che incombono ... necessita più che mai essere lucidi
per interpretare in maniera incondizionata
i cambiamenti e la realtà che ci verrà mostrata.
Se dovessimo giudicare lo stato evolutivo dell’essere umano
osservando i social network ... ne verrebbe fuori un quadro impietoso.
In questa apparente autogestione dell’informazione
in cui possiamo scrivere... commentare e criticare senza mediazioni...
... in cui possiamo rendere pubblica qualsiasi cosa ...
siamo anche spesso portati ad esprimere velocemente la nostra opinione
e... in quanto pubblica... a difenderla
scegliendo di ignorare le verità scomode
che possono compromettere le nostre convinzioni e la nostra gabbia
informativa.
I social sono ormai l’habitat naturale per questa continua gara
alla prevaricazione delle proprie idee su quelle degli altri
e i nostri tentativi
di ridurre le dissonanze che possono disturbare la nostra armonia di
pensiero.
Viviamo nel trionfo dell’individualismo
una dicotomia tra la comodità di scelte semplificate
e la fatica di riconfigurare i nostri modelli mentali
che ci porta ad atteggiamenti irrazionali.
Siamo di fronte a una svolta epocale...
il futuro è oggi verrà ricordato nei libri di storia
ma se non ci liberiamo da questo confort mentale
non saremo certamente noi a scrivere quelle pagine.
«
La prima cosa che dovete fare, è prendervi cura del vostro cervello. La
seconda è tirarvi fuori dall’intero sistema di indottrinamento. Giungerà
allora un momento in cui diventerà un riflesso naturale leggere la prima
pagina del L.A. Times e riuscire a cogliere a colpo d’occhio le bugie e le
distorsioni, un riflesso far rientrare tutto ciò entro una sorta di quadro
razionale. Il vostro compito è quindi imparare a difendervi. Se
disponessimo di un autentico sistema educativo, esso includerebbe corsi di
autodifesa intellettuale. »
Non è poi così difficile capire
perché il suo pensiero non venga più studiato.
( nelle Università )
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