Monadologia
È l'opera che esprime compiutamente il pensiero filosofico/metafisico
Ci sono sostanze semplici alla base della natura
che possono mutare creando sostanze complesse.
Questo loro mutamento
può avvenire solo dal loro interno e mai dall'esterno
essendo appunto " sostanze "
Leibniz le chiama Monadi.
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Di seguito alcuni punti che le definiscono :
« 1.° La monade, di cui parleremo qui,
non è altro che una sostanza semplice che entra nei composti; semplice,
cioè senza parti.
2.° E bisogna che vi siano sostanze semplici, dato che vi sono
composti;
poiché il composto non è altro che un ammasso o aggregatum di
semplici.
. . .
4.° Non vi è neppure alcuna dissoluzione da temere, e non vi è alcuna
maniera concepibile
nella quale una sostanza semplice possa perire naturalmente.
. . .
6.° Così si può dire che le monadi non possono aver principio né fine se
non d'un tratto;
cioè esse non possono aver principio se non per creazione, né fine se non
per annullamento;
mentre ciò che è composto comincia o finisce per parti. »
G. G. Leibniz : La monadologia
preceduta da una esposizione antologica del sistema leibniziano
a cura di Eugenio Colorni - Sansoni, Firenze 46-1935, cit. pp. 129-130
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« La nostra individualità è il punto di incontro o groppo
di innumerevoli rapporti con innumerevoli situazioni (fatti od
esseri)
a noi apparentemente esterne.
Ognuno di noi è limitato, su infinite direzioni, da una controparte
dialettica :
ognuno di noi è il no di infiniti sì, è il sì di infiniti no.
[…]
L’egoista, buon per lui, ignora o trascura questi nessi, queste
correlazioni di fatto.
Non ha letto, e non ha meditato a sufficienza la monadologia di
Leibniz
né i Karamazov di Dostoiewski.
Non ha letto o non ha inteso i Vangeli.”
- Carlo Emilio Gadda -
I viaggi, la morte
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