Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

sabato 3 febbraio 2024

Fuoriclasse a prescindere dal ruolo

Fuoriclasse a prescindere dal ruolo

Una partita di calcio, con tutti i suoi interpreti
se la si osserva attentamente, è una metafora della vita.

Si possono trarre tanti insegnamenti da essa, facciamo un esempio.
Ovviamente chi conosce i calciatori di cui parliamo
riuscirà a seguire meglio la nostra considerazione.

A fine anni '90, inizi del 2000
molti ricorderanno che in Italia giocava un calciatore dal nome
Filippo Inzaghi.
👇

Nella sua carriera, tra Atalanta, Parma, Juve e Milan
costui fece sempre tantissimi gol,
eppure aveva una tecnica molto limitata per un calciatore che gioca e incide a certi livelli.
Il suo compito, la sua bravura
era quella di saper finalizzare le azioni dei suoi compagni di squadra,
atleti fortissimi del calibro di Zidane o Kakà che in confronto a lui
erano, palla al piede, sopra di dieci livelli.
Eppure i gol di Filippo erano quelli che alla fine decidevano le partite
e nessuno come lui era capace a farlo.

Di recente lo stesso Inzaghi in una intervista afferma:
« Quando vidi Zidane per la prima volta ero alla Juve.
Le prime settimane, correvo per il campo e ammiravo quello che faceva con il pallone.
Lo guardavo come un bambino guarda un cartone animato.
In allenamento provavo a fare quello che faceva lui, ma non riuscivo a fare nulla.
Lo guardavo e riguardavo... poi un giorno mi venne vicino e disse:
" Bravo ! Sei fortissimo sotto porta... complimenti ! "
Io non dissi nulla, pensai: " ma se sono bravo io, lui cosa è ?! "

Passavano le settimane e quando ne aveva l'occasione, mi rinnovava i complimenti.
Io invece lo guardavo e non capivo come potevo giocare a calcio.
Poi un giorno gli dissi:
" Tu sei una cosa incredibile, non ho mai visto nessuno trattare la palla come fai tu "
Lui sorrise e disse: " Se io faccio quello che fai tu, vengo ricoverato in ospedale.
Aspettare la palla lì davanti per un'intera partita. È da pazzi ! "

Dopo quelle parole capii che ognuno è nato per fare un qualcosa.
Io sapevo fare goal, e lui sapeva far cantare il pallone »

Quando cerchiamo di imitare gli altri
quando seguiamo i modelli che ci vengono imposti
violentiamo noi stessi.

Essere ciò che si è, ognuno ha un sua specificità ed un suo ruolo nel mondo,
bisogna prenderne atto
mettendo da parte invidie ed emulazioni indotte da società e famiglia.

Solo così si può iniziare un percorso di quiete interiore e consapevolezza
semplicemente scoprendosi, accettandosi e puntando sulle proprie caratteristiche
anche quando queste sembrano essere estranee al mondo.

W.I.

Torna all’inizio del post

Nessun commento: