Difficoltà filosofiche
Divergenze prospettiche
« Per chiarire le nostre difficoltà, prendiamo per esempio il tavolo.
All'occhio appare oblungo, scuro e lucido, al tatto liscio, fresco e duro;
quando vi batto col dito, dà un suono di legno percosso.
Chiunque lo veda, tocchi e senta sarà d'accordo con questa descrizione,
e sembrerebbe che non debba sorgere nessuna difficoltà;
ma i guai cominciano non appena cerchiamo di essere più precisi.
Io credo che "in realtà" il tavolo abbia dovunque lo stesso colore;
ma le parti che riflettono la luce sembrano molto più chiare delle altre,
alcune addirittura bianche.
E so che se mi muovo la luce si rifletterà su parti diverse da quelle,
così che cambierà l'apparente distribuzione dei colori sul tavolo.
Ecco dunque che se parecchie persone guardano il tavolo nello stesso momento,
neppur due vedranno i colori distribuiti esattamente nello stesso modo,
perché neppur due possono guardarlo esattamente dallo stesso punto,
e, cambiando anche di poco il punto da cui si guarda,
cambia il modo in cui la luce viene riflessa ».
- Bertrand Russell -
Ripreso da : I problemi della filosofia
Feltrinelli Editore - Milano 2008 - cit. pp. 4-5
👀
La conoscenza è sempre relativa al soggetto che l'apprende.
E Russell ci vuole richiamare al fatto che
le cose che noi riteniamo certe e indiscusse [erroneamente]
devono essere messe in discussione
perché vi è sempre una differenza di prospettiva su ogni cosa.
Anche la più oggettiva fra tutte.
Nessun commento:
Posta un commento