Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

*► Esisti solo se sei libero di fare cose senza uno scopo ovvio, senza giustificazione e, soprattutto, al di fuori della dittatura delle convinzioni di qualcun altro.

lunedì 6 maggio 2024

I Sette Sermoni ai Morti - 2

I Sette Sermoni ai Morti - 2

Carl Gustav Jung


Sermone II°

Nella notte i morti stavano lungo i muri e gridavano:
« Vogliamo sapere di Dio. Dov'è Dio ? Dio è morto ? »

Dio non è morto, egli vive come sempre.
Dio è creatura, perché è qualcosa di definito e quindi distinto dal pleroma.
Dio è qualità del pleroma, e tutto ciò che ho detto della creatura vale anche per lui.

Egli è tuttavia distinto dalla creatura
perché è molto più indefinito e indeterminabile di lei.
È' meno distinto della creatura perché la base del suo essere è pienezza effettiva.
Solo nella misura in cui è definito e distinto egli è creatura, e in questa misura
è la manifestazione della pienezza effettiva del pleroma.

Tutto ciò che noi non distinguiamo
cade nel pleroma e si annulla col suo opposto.
Perciò, se non distinguiamo Dio, la pienezza effettiva è estinta in noi.
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Dio è anche il pleroma stesso
così come ogni più piccolo punto nel creato e nell'increato è il pleroma stesso.

Il vuoto effettivo è la natura del demonio.
Dio e demonio sono le prime manifestazioni del nulla che chiamiamo pleroma.
È indifferente se il pleroma è o non è, poiché si annulla in ogni cosa.
Non così la creatura.
Nella misura in cui Dio e demonio sono creature, non si eliminano l'un l'altro,
ma stanno l'uno contro l'altro come opposti effettivi.
Non abbiamo bisogno di provare la loro esistenza
basta il fatto che dobbiamo sempre parlarne.
Anche se entrambi non fossero
la creatura tornerebbe sempre a distinguerli dal pleroma
partendo dalla sua natura di distinzione.

Tutto ciò che la distinzione estrae dal pleroma è una coppia di opposti.
Perciò a Dio appartiene sempre anche il demonio.

Questa inseparabilità è così intima e, come avete appreso
così indissolubile anche nella nostra vita come lo è il pleroma stesso.

Ciò deriva dal fatto che entrambi sono vicinissimi al pleroma
nel quale tutti gli opposti si annullano e unificano.
Dio e il demonio sono distinti mediante pieno e vuoto, generazione e distruzione.
L'EFFETTIVITA' è comune a entrambi. L'effettività li unisce.
Quindi l'effettività è al di sopra di loro ed è un Dio sopra Dio
poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza.

Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo hanno dimenticato.
Noi lo chiamiamo col nome suo ABRAXAS.
Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio. 
Per distinguere Dio da lui, chiamiamo Dio Helios o sole. Abraxas è effetto.
Niente gli sta opposto se non l'ineffettivo;
perciò la sua natura effettiva si dispiega liberamente.
L'ineffettivo non è, e non resiste.
Abraxas sta al di sopra del sole e al di sopra del demonio.
È probabilità improbabile, realtà irreale.
Se il pleroma avesse un essere,  Abraxas sarebbe la sua manifestazione.
È' l'effettivo stesso, non un effetto particolare, ma effetto in generale.
È realtà irreale perché non ha effetto definito.
È anche creatura perché è distinto dal pleroma.
Il sole ha un effetto definito, e così pure il demonio.
E quindi ci appaiono molto più effettivi di Abraxas ch'è indefinito.
È forza, durata, mutamento.
A questo punto i morti fecero un grande tumulto, perché erano cristiani.

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