I Sette Sermoni ai Morti - 2
Carl Gustav Jung
Sermone II°
Nella notte i morti stavano lungo i muri e gridavano:
« Vogliamo sapere di Dio. Dov'è Dio ? Dio è morto ? »
« Vogliamo sapere di Dio. Dov'è Dio ? Dio è morto ? »
Dio non è morto, egli vive come sempre.
Dio è creatura, perché è qualcosa di definito e quindi distinto dal
pleroma.
Dio è qualità del pleroma, e tutto ciò che ho detto della creatura vale
anche per lui.
Egli è tuttavia distinto dalla creatura
perché è molto più indefinito e indeterminabile di lei.
È' meno distinto della creatura perché la base del suo essere è
pienezza effettiva.
Solo nella misura in cui è definito e distinto egli è creatura, e in
questa misura
è la manifestazione della pienezza effettiva del pleroma.
Tutto ciò che noi non distinguiamo
cade nel pleroma e si annulla col suo opposto.
Perciò, se non distinguiamo Dio, la pienezza effettiva è estinta in
noi.
Dio è anche il pleroma stesso
così come ogni più piccolo punto nel creato e nell'increato è il pleroma stesso.
Il vuoto effettivo è la natura del demonio.
Dio e demonio sono le prime manifestazioni del nulla che chiamiamo
pleroma.
È indifferente se il pleroma è o non è, poiché si annulla in ogni
cosa.
Non così la creatura.
Nella misura in cui Dio e demonio sono creature, non si eliminano l'un
l'altro,
ma stanno l'uno contro l'altro come opposti effettivi.
Non abbiamo bisogno di provare la loro esistenza
basta il fatto che dobbiamo sempre parlarne.
Anche se entrambi non fossero
la creatura tornerebbe sempre a distinguerli dal pleroma
partendo dalla sua natura di distinzione.
Tutto ciò che la distinzione estrae dal pleroma è una coppia di
opposti.
Perciò a Dio appartiene sempre anche il demonio.
Questa inseparabilità è così intima e, come avete appreso
così indissolubile anche nella nostra vita come lo è il pleroma
stesso.
Ciò deriva dal fatto che entrambi sono vicinissimi al pleroma
nel quale tutti gli opposti si annullano e unificano.
Dio e il demonio sono distinti mediante pieno e vuoto, generazione e
distruzione.
L'EFFETTIVITA' è comune a entrambi. L'effettività li unisce.
Quindi l'effettività è al di sopra di loro ed è un Dio sopra Dio
poiché nel suo effetto unisce pienezza e vuotezza.
Questo è un Dio che voi non avete conosciuto, perché gli uomini lo
hanno dimenticato.
Noi lo chiamiamo col nome suo ABRAXAS.
Esso è più indistinto ancora di Dio e del demonio.
Per distinguere Dio da lui, chiamiamo Dio Helios o sole. Abraxas è
effetto.
Niente gli sta opposto se non l'ineffettivo;
perciò la sua natura effettiva si dispiega liberamente.
L'ineffettivo non è, e non resiste.
Abraxas sta al di sopra del sole e al di sopra del demonio.
È probabilità improbabile, realtà irreale.
Se il pleroma avesse un essere, Abraxas sarebbe la sua
manifestazione.
È' l'effettivo stesso, non un effetto particolare, ma effetto in
generale.
È realtà irreale perché non ha effetto definito.
È anche creatura perché è distinto dal pleroma.
Il sole ha un effetto definito, e così pure il demonio.
E quindi ci appaiono molto più effettivi di Abraxas ch'è
indefinito.
È forza, durata, mutamento.
A questo punto i morti fecero un grande tumulto, perché erano
cristiani.
Nessun commento:
Posta un commento