Occidente e Europa contro sé stessi
L'istanza unipolarista,
nonostante sia un fenomeno squisitamente occidentale,
non coincide con gli interessi dell'Occidente,
ma solo con quelli delle èlite che ne decidono le sorti, le quali,
appartenendo a strutture e organizzazioni perlopiù sovranazionali e sostanzialmente apolidi,
non possono propriamente essere collocate né definite geograficamente.
Se appelliamo come occidentale l'istanza unipolarista,
e Occidente quei paesi che la promuovono e la sostengono,
è solo perché ideologicamente
essa è nata nelle regioni che tradizionalmente vengono così definite,
e attualmente ne costituiscono il centro di irradiamento sia culturale che politico.
Da questo punto di vista,
l'unipolarismo che tende ad uniformare culture, tradizioni ed etnie,
è nemico dei popoli occidentali quanto di qualsiasi altro popolo nel mondo,
pertanto possiamo affermare che l'Occidente
( promotore dell'unipolarismo mondialista )
è nemico dell'Occidente
( vitale e concreto ),
così come in particolare l'Europa
( quale struttura artificiale sovranazionale )
è nemica dell'Europa
( dei popoli e delle culture ).
Ritrovare l'orgoglio e la dignità di essere europei
non può che passare attraverso la meditazione di una via autoctona e identitaria al multipolarismo,
che si unisca senza confondersi
a quella di tutti i popoli che reclamano il diritto alla propria autonomia e al proprio destino,
rifiutando il controllo e la massificazione
imposti dalle centrali transnazionali dell'unico e dell'omogeneo.
W.I.
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