Istituzioni europee
Le Istituzioni europee e altre considerazione sui nostri tempi
Se noi dovessimo guardare alle Istituzioni europee,
la Commissione, il Parlamento e il Consiglio,
vedremmo che la struttura della Tripartizione sociale è già in atto.
Se la Commissione europea, rappresentata da tutti i singoli governi,
pensasse esclusivamente alle questioni economiche,
se il Parlamento si occupasse delle questioni giuridiche mentre il Consiglio,
e lo sta già facendo, desse direttive per il settore culturale, lo sport e quant’altro,
riusciremmo a creare un’Europa davvero libera.
Il punto principale di queste Istituzioni è che il potere
pende esclusivamente sulla Commissione Europea
mentre il Parlamento ha funzione essenzialmente di parere.
Se poi consideriamo l’ubicazione del Parlamento, che non ha potere
legislativo, a Bruxelles,
dove si erge la maestosa cattedrale di San Michele e Santa Gudula,
ove l’Arcangelo è il patrono di questa città,
capiamo dove si svolgerà la lotta per il trionfo della Tripartizione
dell’organismo sociale.
Oggi come oggi, la questione della Tripartizione dell’organismo
europeo
non riguarda piú i singoli Paesi, ma riguarda tutti gli antroposofi
d’Europa.
Se un numero sufficiente di antroposofi
si assumerà come impegno quello di mettere al centro la Tripartizione
dell’organismo sociale,
se si raggiungerà una piccola massa critica,
sicuramente si troverà la via per raggiungere il fine che ci
proponiamo.
Vorrei poi sottolineare come gli eventi sempre piú pressanti dei nostri
giorni,
ci dovrebbero spingere continuamente verso le idee di Steiner in merito
al sociale
mentre ci trovano in gran parte quasi tutti dormienti.
Questo sonno degli antroposofi rispetto al tema sociale è uno scotto che
paga l’intera società.
Come misuriamo se stiamo andando verso la Tripartizione o ce ne stiamo
allontanando ?
Il tempo.
Se vediamo che mano a mano abbiamo sempre piú tempo,
allora stiamo andando verso la Tripartizione dell’organismo
sociale,
altrimenti ce ne stiamo allontanando. Il tempo libero è la vera misura
interiore.
Oggi assistiamo all’impoverimento del ceto medio,
alla decadenza spirituale dei valori cristiani dell’Occidente,
e ci meravigliamo che le cose vadano sempre per il verso storto.
Ma la giustificazione interiore dei nostri atteggiamenti quotidiani
pochi la vedono,
e tanti di meno se ne accorgono.
La scusa oggi imperante la sentiamo dovunque :
« Me lo dice il mio Capo », «
È il sistema informatico che non lo permette »
. Con queste scusanti si acquieta la coscienza
anche se è un qualcosa di profondamente aberrante.
Nascondiamo dietro quelle giustificazioni qualcosa che umilia la
coscienza
e che ci induce a compiere azioni che non vorremmo fare,
ma che in tal modo diventano consuete e addirittura giuste.
Se la società è fatta di tante unità cosí pensanti,
non ci dovrebbe meravigliare la perdita dei diritti e l’impoverimento
sociale.
Riporto infine un pensiero di Massimo Scaligero
tratto dal libro Il Pensiero come antimateria, capitolo la Tripartizione,
per meglio specificare l’azione interiore da intraprendere :
« Ma l’organamento tripartito del corpo sociale, anche se può essere compreso e prospettato logicamente, e per semplice via programmatica avere iniziale attuazione, esige all’origine uomini che ne siano i portatori pensanti, non in quanto forniti della relativa dottrina
sociologico-economica, ma in quanto sperimentatori del pensiero vivente, veicoli essi stessi della soluzione tripartita, conosciuta anzitutto come forma superiore della meditazione. La
Tripartizione risponde alla realtà strutturale della costituzione
dell’uomo, che è realtà cosmica. L’ordine della natura è tripartito,
perché l’ordine cosmico è tripartito, obbedendo a un Principio che
trascende la manifestazione cosmica, cosí come nell’uomo l’Io trascende
l’organismo fornitogli dalla natura minerale, vegetale, animale ».
- Marco De Berardinis -
L'Archetipo
Anno 29 - Aprile 2024
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