Il punto al centro
Ipponatte
  Nella città ove tutto scorre, Elea per l’appunto,
  visse un uomo il quale asseriva che soltanto un punto è fermo,
  o meglio, che un punto è ben fermo e attorno ad esso tutto scorre
  e si rincorre e si ricongiunge.
    Sosteneva per l’appunto Ipponatte che solo un punto è vero
  
  e che tutto il resto è solo un sogno o ha l’apparenza di un sogno.
    Alcuni detrattori lo accusarono di “verismo”, dicendogli:
  
  “allora, secondo la tua filosofia solo tu sei vero
  e tutto il resto sarebbe falso e bugiardo.”
  Altri filosofi, per l’appunto, i critici dialettici, confutarono
  la teoria di Ipponatte con l’argomento che nel movimento dialettico
  delle cose ogni punto viene superato da un altro punto,
  diverso e non più se medesimo.
    Altri critici, gli eleatici, dichiaravano che il movimento
  
  corre verso l’infinito e che ogni punto corre anch’esso
  verso l’infinito e che quindi non ha più senso distinguere
  tra vero e falso, perché il Tutto non è né vero né falso.
    Altri, i metafisici ovvero, gli immanentisti, dichiaravano
  
  che se un punto è vero anche il Tutto è vero.
    E così, liquidavano la faccenda senza iracondia e senza facezie.
  
    Poi, vennero i platonici, i quali dichiaravano
  
  che soltanto le idee nell’Iperuranio erano vere
  e che tutto il resto era falso e bugiardo e che si trattava
  di copie delle copie, insomma, per cui il problema non aveva senso.
    Ora avvenne che quando Elea dichiarò guerra alla vicina città di
      Enfiteusi,
  
  Ipponatte fu arruolato come soldato semplice ed inviato al fronte.
  Prima della battaglia videro il filosofo il quale con un ramo
    tracciava
  un cerchio attorno ad un punto nel bel mezzo del futuro campo di
    battaglia.
    I discepoli, dopo lunga riflessione, chiesero al maestro
  
  il significato di quel cerchio attorno ad un punto.
  Ed il maestro così rispose: “
      domani infurierà la battaglia e,
  qualunque cosa accada, io sarò qui, con la spada in pugno
  e terrò il mio punto.”
  L’indomani, gli eleatici vennero sonoramente sconfitti, l’esercito
    sgominato
  si abbandonò ad una rotta rovinosa, ma il corpo del filosofo
  venne trovato, coperto di sangue e di ferite, proprio in quel punto
  dove i discepoli lo avevano lasciato e, intorno al cerchio,
  i cadaveri di innumerevoli nemici.
    - Giorgio Linguaglossa -
  
  
     Ripreso da : La Belligeranza del Tramonto
  
  
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    Come dire che tra il Nulla e il Tutto
  
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