Parole e riflessioni, immagini, colori e suoni, come impronte lasciate e incrociate lungo il Cammino.
Suggerimento
Se hai ragione non hai bisogno di gridare.
S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale" B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere" T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto " Di mio sento solo di aggiungere che : la Veritànon necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata. Essaè sempre coerente con sé stessae trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi. E' solo questione di tempo. Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.
Nel libro
L' Arco e la clava, nel capitolo intitolato Sfaldamento delle parole
Julius Evola esamina il mutamento subito dal contenuto delle parole,
sottolineando il fatto che "... il senso più antico o è andato perduto, o sopravvive in forma
residuale in qualche particolare accezione o locuzione,
senza più corrispondenze a quello ormai generale e prevalente, o, ancora,
appare del tutto distorto e di frequente banalizzato ".
Quello che Evola denunciava qualche decennio fa,
oggi naturalmente ha assunto una dimensione parossistica
con lo stupidario del politicamente corretto. Anche qui il
tempo ha agito in modo corrosivo.
Tra i numerosi esempi portati dal filosofo tradizionalista vogliamo
occuparci del termine OTIUM.
Scrive Evola che questo termine "
oggi ha assunto quasi senza eccezione un significato negativo. È
ozioso, secondo l'accezione moderna, chi è inutile a se stesso e agli
altri...
Invece latinamente otium significava un tempo libero,
corrispondente essenzialmente ad uno stato di raccoglimento, di
calma,
di trasparente contemplatività
".
Insomma,
era esattamente il contrario
dell'indolenza e del dolce far niente.
"
Da un Cicerone, da un Seneca e da vari altri classici
l'otium
fu inteso soprattutto come la controparte, sana e normale, di tutto
ciò che è attività,
anzi, come la condizione necessaria affinché il fare abbia davvero
carattere di attività,
non di agitazione, non di affaccendamento (negotium), non di lavoro. "
Pertanto l'uomo moderno non conosce più il significato classico dell'otium, "
il raccoglimento, il silenzio, lo stato di calma e di pausa in
cui si torna a sé stessi e si ritrova sé stessi
"
Riscoprire il significato autentico delle parole è il primo passo per sottrarci alla tirannia del mondo moderno.
- W.I.
Franco Battiato
un uomo che al significato reale delle parole dava importanza.
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