Come uccidere gli eroi
Ridicoli, complessati o discriminati: così abbiamo ucciso anche gli eroi
« Non è l’eroe soltanto che ci occorre, ma un mondo che ne sia degno;
non un mondo di valletti; altrimenti l’eroe arriverà quasi invano »
Così scriveva il grande filosofo scozzese Thomas Carlyle (1795-1881)
nello splendido saggio Gli eroi, edito in Italia dall’editrice Oaks
in un’edizione ben curata da Luigi Iannone.
Nella visione di questo gran conservatore, l’eroe è il vero motore della storia,
è l’uomo capace di plasmare il tempo e deviarlo verso una nuova direzione,
e non importa che usi la spada o la penna.
Anche il poeta o il letterato, per esempio Dante o Shakespeare,
sono giunti sulla terra per svelare il progetto divino.
Un progetto che, per compiersi, ha bisogno di un terreno fertile,
di un’umanità pronta a recepirlo e a seguire l’eroe nella sua battaglia.
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