Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

T. de Chardin :
" Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "

SAPERE AUDE ! ET SI OMNES EGO NON
Non è che Lorsignori e i loro delegati le cose non le dicono, ma lo fanno senza farti mai comprendere quale sia il loro VERO interesse.

martedì 29 ottobre 2024

Ignoranza massiva

Ignoranza massiva


La massa ignora verità a tal punto ovvie, perciò ama i potenti e li invidia,
disprezza e compatisce gli oppressi,
e difficilmente immagina il teschio sotto il volto, il fiore in boccio sopra il teschio sotto terra,
unico uso legittimo della facoltà immaginativa.

Ogni potere e ogni oppressione paiono alla massa eterni
e finché le si appartiene, non è dato di comprendere
come sia la medesima forza malefica a esaltarci nella buona sorte e a deprimerci nell'avversa.
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Viceversa chi si separi dal volgo per contemplare questi archetipi,
per immaginare dietro a ogni cosa il suo opposto, ottiene vari e strani compensi.
Uno, addirittura vertiginoso, è la rivelazione che nulla si può raggiungere
se non attraverso il suo contrario: la libertà solo sotto il giogo delle norme,
la felicità in grazia della disciplina, il potere in virtù dell'umiliazione.
Gli esseri separati per eccellenza, i monaci, si flagellano, digiunano, vegliano,
sapendo che per tali vie si perviene a una garantita letizia.
Gli acrobati tendono dolorosamente le membra per renderle flessuose e indolori.
I saggi si ritirano nella solitudine e nel silenzio per apprendere le leggi della società.

I greci esprimevano queste verità
insegnando a guardarsi dall'invidia o a dare ostracismi per tempo;
i romani sapevano che non si doveva andare in trionfo senza scorta di buffone;
i cinesi arcaici prima d'un assalto mandavano avanti una pattuglia di suicidi
e la vista del sangue volontariamente sparso agghiacciava o squilibrava il nemico.

L'avvedutezza massima consiglia di non esporsi nonché all'invidia, addirittura alla vista,
e presso certe tribù algerine è uso velarsi la faccia per rendersi maestosi e inaccessibili.

Coloro che siedono su troni o cattedre sono capri espiatori,
i sapienti preferiscono travestirsi da oppressi, da mezzi morti.
Il re splendente d'oro e il sacerdote mortificato dalla sua nera veste
sono i poli dell'ordine sociale, e dei due è il nero la vera potenza,
l'opposto dell'oro visibile.

- Elémire Zolla -
Gli arcani del potere

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Il tema del libro da cui è ripreso il brano
riguarda la paranoia in cui è costretta a svolgersi la ragione umana
una volta liberata da ogni tutela metafisica:
con l'èra dei totalitarismi e dell'industria culturale,
il sogno di libertà e prosperità degli inizi dell'illuminismo si svela un incubo letale.
L'uomo che ha voluto sottomettere la natura diventa schiavo d'un apparato cieco,
un atomo sociale votato all'inganno o alla disperazione:
la scienza non è liberatoria perché vive dell'accecamento verso tutto ciò che esclude.

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