Obiettivi strategici
Purtroppo esiste ancora (ed è tanta)
gente che non ha ben compreso la vera ragione
per cui sono stati immessi sul mercato straordinari apparecchi
elettronici
in grado di fare quasi tutto: come...
- comunicare verbalmente o visivamente con qualcuno dall’altra parte del
mondo...
- considerata l’incapacità ormai esistente di saper leggere una mappa
aiutarti a localizzare un luogo...
- di scattare foto e poterle ritoccare, registrare video, inviare scritti via
eMail
- creare… cancellare… vendere… pagare… studiare… ricercare... ecc...
- e dulcis in fundo -
raccontare
ed esporre sui social la propria vita e quella delle generazioni
a venire.
" Fantastico ! " si dirà.
E poi la classica obiezione
" ...la tecnologia non la si può fermare perché impedirebbe il progresso. "
Ma quale è stata (e sempre più lo è)
la strategia utilizzata per poter fare certi apparenti progressi
rassicurando Lorsignori della loro riuscita ?
Semplicemente creando quegli oggetti
come fossero dei gadget da utilizzare quando si vuole… come si vuole
con l'illusione che nessuno possa sapere cosa stai facendo.
Il cellulare è un’arma cibernetica che,
se non si è in grado di saperla usare,
è meglio buttarla in discarica, perché quando la utilizzi, stanne certo,
chi di dovere ... se interessato a te
è nella condizione di " sapere " anche il tuo battito
cardiaco.
“ Ma se non sono nel torto, che paure devo avere ?!! “
Esistono già tecnologie sofisticate installate come standard
in alcuni apparecchi
che si utilizzano normalmente in ambito domestico e/o
sulle auto
in grado di poter ascoltare e vedere in qualsiasi momento e
circostanza.
Sempre che (si dice) ci sia un " interesse specifico " nei
tuoi confronti
… comunque garantito e regolamentato dalla privacy.
(sic ! )
La Verità è che la questione
è sorta il giorno in cui, con il cellulare, l’obiettivo della macchina
fotografica
è stato ruotato di 180 gradi
passando dall'essere orientato verso l’esterno… all’essere puntato verso sé stessi
facendo così esplodere " abilmente "
il narcisismo e l’esibizionismo dell’utilizzatore/consumatore.
Et voilà ... il gioco è fatto
O no ?
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