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venerdì 8 novembre 2024

Medici tradizionali

Medici tradizionali


Tutti i medici tradizionali credevano nelle persone,
e i pazienti parlavano loro della propria natura.
La natura veniva sperimentata, veniva sentita, odorata, assaporata dalle persone.
Come lo spettatore, nel teatro greco, veniva educato a «sentire» l'attore,
così il medico - quasi partecipasse a una tragedia greca -
veniva educato, attraverso la mimesis (una simpatia che diventa sentire l'altro),
a sentire la tragica vicenda di quella persona che sedeva dinanzi a lui
e che, nella sua condizione umana,
si era trovata in qualche guaio, in qualche contrarietà;
e la natura cercava di guarire se stessa.
Il concetto di salute non esisteva; esisteva solo l'idea di una natura
più o meno capace di guarire costantemente se stessa.
E ciò che il medico faceva, con il consiglio, con l'empatia, col potere della parola
- la parola che risanava - e forse con pillole di coralli macinati o di mercurio,
che sono altamente tossiche, come diremmo oggi,
consisteva nell'incoraggiare la natura, nel rafforzare la natura,
a compiere la propria azione guaritrice.
Oggi ci è difficile pensare in questo modo alla funzione del medico.
Pensiamo sempre
che egli usi qualche strumento della sua professione per fare qualcosa al sistema
o al sottosistema che c'è nel paziente, e che lui, non il paziente, conosce.

- I. Illich -
1971

Ci fu un tempo in cui i medici pronunciavano il giuramento di Ippocrate
oggi, di fatto, rimpiazzato da un patto con le multinazionali farmaceutiche.

O no ?

Ecco un film datato ma molto interessante
che  mostra due modi diversi di esercitare la professione del medico
e il ruolo della Medicina.
Argomenti tornati di grande attualità che fanno molto riflettere.

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