Manipolatore
Il manipolatore torna sempre dalla persona che ha scelto come vittima.
Torna a ripercorrere sempre lo stesso schema:
dalle lusinghe, alla cattiveria, all'abbandono... per poi ricominciare.
dalle lusinghe, alla cattiveria, all'abbandono... per poi ricominciare.
La sua forza risiede tutta nella certezza che l'altro sarà sempre disponibile.
Il solo modo di rompere lo schema
è che l'altro decida di uscire dal ruolo di vittima in cui il manipolatore lo ha costretto.
Non si può pretendere che l'altro smetta di manipolare
ma decidere di smettere di giocare al suo gioco.
Applichiamo questo schema delle relazioni personali al potere che governa.
Smettiamola di cercare " salvatori "
o di pretendere che il potere rinunci al potere che si è preso su di noi.
Fare cose fuori dal recinto, scompaginare le regole del gioco.
Questo occorre fare.
Finché stiamo al gioco, il manipolatore vince.
Le regole le decide lui e sono tutte a suo vantaggio.
Nel Signore degli anelli Sauron non può scorgere Frodo e l'anello sotto il suo naso
perché non è capace di immaginare che una creatura così piccola
possa resistere al potere dell'anello e volerlo distruggere.
E se non può pensarlo, Frodo è invisibile ai suoi occhi.
Diventa visibile ad un passo dalla vittoria, quando cede al potere e fallisce,
sta al gioco, e sarà salvato per intervento della Grazia che userà l'inutile Gollum per il Bene.
Lezione di umiltà.
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