Il compagno segreto
  “ Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi
  sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra,
  e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e
      tipico nostro.
  Tuttavia, nel venire al mondo,
  ci dimentichiamo tutto questo e crediamo di esserci venuti vuoti.
  È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine,
  gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro
      destino.”
  Il daimon incarna ciò che in noi è ineludibile e ineffabile,
  è un emblema teleologico che elargisce significanza, identità,
  unicità e potere all’individuo.
  È un principio vitale che compare in molte antiche culture del nostro
    passato,
  un essere che appartiene alla sfera del mito,
  scompagina la sistematicità della nostra esistenza
  e graffia la superficie delle cose per svelarne il senso
    recondito.
  Ogni essere, per ananke (necessità), ha un percorso da
    compiere
  - come dice Plotino -
  dove
    “ ...tutti gli eventi formano un’unità e sono per così dire intessuti
        insieme ”
  e sceglie un paradigma, cioè un modello, un’immagine di vita.
  Ad ogni anima, secondo il mito platonico, Lachesi affiancava un
    daimon
  “...
      perché le facesse da guardiano durante la vita e adempisse il destino
        da lei scelto
      ”
    Estratto da :
    Il codice dell’anima
    - James Hillman
  
Volendo riassumere brevemente, si può dire che
  per decifrare il codice dell'anima e capirne il carattere, la vocazione,
      il destino
  
  
    Hillman si ispira al mito platonico di Er:
  
  
    l'anima di ciascuno di noi sceglie un "compagno segreto"
  
  
    ( daimon lo chiamavano i greci, genius i latini,
      angelo custode i cristiani )
  
  
    Sarà lui a guidarci nel cammino terreno.
  

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