Tempi traballanti
Ogni parola dovrebbe essere dichiarazione...
ogni frase identità… ogni discorso…
potere.
Siamo invece nel pieno del caos mondiale.
Persino la diplomazia assume sfumature farsesche
mentre le narrazioni istituzionali reggono soltanto perché le
persone,
pilotate da una quotidianità resa sempre più complicata,
non hanno il tempo materiale (e forse la voglia) di soffermarsi a
riflettere.
Ma questa volta
si è formato un ingorgo su contenuti scomodi che si tenta di
celare
e che nessuno vuole ascoltare.
Ed ecco allora che il corto circuito diventa collettivo:
le verità che via via emergono sono destabilizzanti,
le parole che si pronunciano non coincidono più con le intenzioni,
la comunicazione tra le Istituzioni e i popoli diventa tossica,
appesa a doppie letture, bugie necessarie… e omissioni volute.
Il teatrino globale mediatico vorrebbe recitare il suo monologo:
dire che va tutto bene e che la situazione è sotto controllo.
Ma la realtà dei fatti,
per chi ormai risvegliato sa valutare e intenderne le dinamiche,
non fa passare niente sotto silenzio.
Questo è il Tempo in cui i leader traballano, i comunicatori si
ingarbugliano
e chi mente davanti a un microfono… si tradisce.
Inevitabilmente il passato ritorna, e chi ha manipolato la verità
in un modo o nell’altro, sarà chiamato a risponderne.
Stiamo vivendo i tempi di un passaggio globale
dove la parola può ferire oppure scuotere, ma non può più
anestetizzare.
E chi prova a guidare l’opinione pubblica con narrazioni
precostituite,
rischia di scivolare su ciò che aveva tenuto nascosto.
C’è chi chiama questi Tempi l’inizio del compimento del Kali Yuga...
chi lo identifica con l’inizio dell’Apocalisse (Rivelazione)...
chi sostiene essere il Karma personale e collettivo
che presenta ad ognuno il conto che gli è proprio.
Comunque ognuno la voglia pensare una cosa è certa:
la credibilità di chi detiene il Potere si è incrinata
irrimediabilmente
aprendo al futuro scenari inimmaginabili.
" La libertà non è per questi schiavi.
Non sostengo che si debba imporla contro la loro coscienza.
Al contrario, sono fermamente a favore del lasciarli strisciare e
soffocare
con qualsiasi cosa vogliano
davanti a qualsiasi frode o combinazione di frodi che scelgano di
rispettare...
L'intera pratica del governo si basa sulla psicologia di massa,
e il suddito/schiavo seguirà qualsiasi ordine che prometta di farlo
sentire più sicuro."
- Henry Louis Mencken -
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