Un bucato e la Luna
N’è passato di tempo d’allora.
Non quello del momento che rincorre l’altro
ma quello che ha una dimensione imprecisata che stacca le cose tra il
prima ed il dopo.
_________________________________
Ero un ragazzo sedicenne (sospiro 😇).
Una sera inoltrata d'Agosto mi trovavo sopra un grande terrazzo
bisticciando con la mia personale imperizia nello stendere i panni
per conto della zia che mi ospitava durante le vacanze estive.
Un corredo cromosomico del tutto assente, per quella abilità purtroppo in
me
... mancante. 😎
Tra ceste di vimini e mollette sopravviene una strana sensazione:
un impulso inspiegabile e improvviso ... e la testa si gira a guardare.
un impulso inspiegabile e improvviso ... e la testa si gira a guardare.
Vedevo la sagoma scura della montagna
e proprio là dove la cima si tratteggiava in tutta la sua compattezza
là … dove anche le montagne hanno il potere di fermare i pensieri
con una intensità crescente vedevo sbriciolarsi quella luce gialla.
È salito da lì, dopo qualche secondo, un sorriso di Luna.
Sorrideva quel primo pezzetto
mentre si espandeva sempre più da dietro la cima con movimenti lenti.
Sembrava un bambino che fuoriesce dal corpo di una madre dolente.
Sulla Terra nascono così i bambini. Come quella Luna nel cielo.
Quando è stata un po’ oltre la cima ... lentamente ha iniziato a
dondolare.
Mi guardava, irridente e bonaria
tanto da farmi pensare che sapesse della mia ammirazione.
Così mi sono perso a immaginare un paese da fiaba
che stava dietro quel monte che conoscevo bene.
Un via vai di folletti e creature felici
indaffarate e burlone come quelle del sogno di una Notte di mezza Estate.
Quanto tempo sia rimasto a guardare su quella terrazza … non lo so.
Né ricordo cosa mi abbia distolto da quella imprevista visione.
Non l’ho più cercata, sapendo che non l’avrei più trovata
quella Luna nata per me e così bella da ricordarla per sempre.
Chissà !
Forse sapeva che un giorno avrei raccontato di lei anche a te.
