Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

lunedì 20 luglio 2015

Concordia e discordia

Concordia e discordia


https://www.youtube.com/watch?v=kJKkHgz2wCM

Un giorno i Plebei si ribellarono,
lasciarono Roma e si recarono a vivere su un’altura detta Monte Sacro.
I Patrizi capirono ben presto che senza i Plebei la vita era impossibile,
perché non vi era più chi coltivasse la terra,
chi cuocesse il pane e chi potesse fermare il nemico in caso di guerra.

 Fu deciso di mandare alla plebe come parlamentare un vecchio patrizio,
il senatore Menenio Agrippa uomo giusto e amato da essi,
con il compito di persuaderli a ritornare in città.
Menenio Agrippa, giunto in mezzo ai Plebei
raccontò loro un apologo, cioè una favola istruttiva.

 Disse cosi :


Una volta le membra umane, poiché consideravano il ventre ozioso,
litigarono con quello e si misero d’accordo
affinché le mani non portassero alla bocca il cibo
e la bocca non lo prendesse e i denti non lo afferrassero.
Ma gli stessi arti iniziarono a indebolirsi.
Infatti il ventre non è pigro
ma prende il cibo per poi distribuirlo a tutte le membra.
Così il Senato e il popolo, come in un solo corpo,
sono rafforzati nella concordia e periscono nella discordia.

Menenio Agrippa
dimostrò con un paragone quanto l'insubordinazione interna del corpo
fosse simile alla ribellione della Plebe contro i Patrizi
e … si dice …
che egli riuscisse così a convincere quella gente a far ritorno a Roma.

| … |

" Ed io vi dico invece, brava gente,
che i patrizi si curano di voi col più caritatevole riguardo.
Quanto a quel che vi manca,
ciò che soffrite in questa carestia,
alzare contro lo Stato romano le vostre mazze,
è come alzarle in aria con l’intenzione di colpire il cielo :
esso seguiterà per la sua strada,
spezzando mille, diecimila ostacoli più forti       
che non possa mai sembrare quello di questa vostra opposizione.

Quanto alla carestia,sono gli dèi che l’han voluta, non punto i patrizi, 
e davanti agli dèi sono i ginocchi, non le braccia, che possono soccorrervi.
Ahimè, che voi vi fate trascinare dalla disgrazia
dove altri malanni v’aspettano,    
a calunniar così e maledir come nemici   
gli uomini che reggono il timone dello Stato 
e di voi son pensosi, come padri. "

- Menenio -
( Coriolano, Atto I, Scena I )

Già.
La discordia gestita ad arte.



Nessun commento: