Ognissanti
  
  
    Il 1° Novembre
... spartiacque tra un anno agricolo e l'altro ...
è il periodo in cui, finita la stagione dei frutti e la loro raccolta,
la terra entra nel periodo di letargo
accogliendo in sé i semi del frumento destinati a rinascere la Primavera successiva.
      
E il 1° Novembre ... si celebra la morte di tutti i Santi
intesa in realtà come il giorno della loro « nascita »
della loro vittoria e dell'assunzione nella comunione divina.
La cristianizzazione del Capodanno celtico
non ne contraddice affatto lo spirito.
Se si paragonano i santi ai chicchi di grano
si possono meglio comprendere le parole che Cristo disse ad Andrea e Filippo :
« In verità, in verità vi dico :
se il chicco di grano caduto in terra, non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la sua vita la perde
e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io là sarà anche il mio servo.
Se uno mi serve il Padre lo onorerà »
        
      
      
  
  
  ... spartiacque tra un anno agricolo e l'altro ...
è il periodo in cui, finita la stagione dei frutti e la loro raccolta,
la terra entra nel periodo di letargo
accogliendo in sé i semi del frumento destinati a rinascere la Primavera successiva.
E il 1° Novembre ... si celebra la morte di tutti i Santi
intesa in realtà come il giorno della loro « nascita »
della loro vittoria e dell'assunzione nella comunione divina.
La cristianizzazione del Capodanno celtico
non ne contraddice affatto lo spirito.
Se si paragonano i santi ai chicchi di grano
si possono meglio comprendere le parole che Cristo disse ad Andrea e Filippo :
« In verità, in verità vi dico :
se il chicco di grano caduto in terra, non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la sua vita la perde
e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io là sarà anche il mio servo.
Se uno mi serve il Padre lo onorerà »
        - Giovanni 12 : 24/26 -
      
      
      Gli uccelli non cantano più.
    
    
      E’ questa la stagione
    
    
      in cui i tramonti assumono i colori della Terra
    
    
      e anche gli alberi sembrano morire.
    
    
      Nel buio dei sepolcri di pietra grezza o marmo raffinato
    
    
      le anime
    
    
      abbandonano l’aspetto di ciò ch’è apparso e adesso è
          trapassato.
    
    
      Nulla e nessuno è giusto. Nulla e nessuno è innocente.
    
    
      Cuori intessuti di inquietudini e gioie
    
    
      sono stati ripuliti dagli spasmi della morte.
    
    
      L’ occhio sobrio del Destino
    
    
      è il lato segreto di quel dolore che in vita il peccato dipinge di
          nero.
    
    
      Continueranno i sogni a vivere nei sonni senza tempo ?
    
    
      Oppure nuovi pensieri da non bandire
    
    
      si affacceranno su visioni che non svaniranno ?
    
  
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    R e q u i e m   a e t e r n a m
. . . 
  
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    . 
  
  
    Dinnanzi al Silenzio di questo apparente distacco
accosto il viso tra le mani.
  
    E seppure attenuato
  
  
    percepisco il bruciore di quella stanchezza vitale che incombe senza fretta
  
  
    simile allo sguardo di una notte accigliata che si espande
  
  
    per negare alle stelle di affacciarsi.
  
  
    Tuttavia dilato le porte del cuore 
e intuisco le ondate leggere di uno Splendore nomade
e intuisco le ondate leggere di uno Splendore nomade
che danza e procede tra gli spiriti
posandosi come gocce di rugiada sopra i fili d’erba.
  
    Che sia il presagio intuito di una fioritura
  
  
    che sarà più pura di quella che chinò il capo di una bellezza
        imperfetta 
  
  
    quando i sogni si unirono alla malinconia della morte ? 
  
  
    È questa la Speranza donata dal Cielo a noi mortali.
          
           
  
  
  

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