Poniamoci tuttavia un
momento dal punto di vista di coloro
che ripongono il loro
ideale nel benessere materiale e che,
per tal via,
si compiacciono
di tutti i miglioramenti che il progresso moderno ha apportato
all’esistenza.
Sono essi ben sicuri
di non essere degli illusi ?
Forse che gli uomini
sono felici oggi più di prima
per il fatto di
disporre di mezzi di comunicazione più rapidi
o di altre cose del
genere,
e per avere una vita
più agitata e complicata ?
Proprio il contrario
ci sembra vero :
lo squilibrio non può
esser la base di una vera felicità.
Come è possibile
che uomini ai quali
sono state predicate le teorie egualitarie
non si rivoltino
constatando d’intorno
l’ineguaglianza nella forma per essi più sensibile,
perché dell’ordine più
grossolano ?
Se la civiltà moderna
un giorno dovesse crollare
sotto la spinta degli
appetiti disordinati che essa ha inoculati nella massa,
bisognerebbe esser
ciechi per non vedere, in ciò,
il giusto castigo del
suo vizio d’origine o, per esprimersi senza fraseologie morali,
il rimbalzo della sua stessa azione proprio
nel dominio in cui essa si è esercitata.
E’ detto nel Vangelo :
“ Chi di spada ferisce, di spada perisce
“;
chi ha scatenato le
forze brute della materia
perirà schiacciato da
queste stesse forze,
di cui ha cessato di
essere davvero il signore
dal momento in cui le
ha messe imprudentemente in moto
e di cui egli
non può nemmeno
presumere di frenare indefinitamente la marcia fatale.
Forze della natura o
forze delle masse umane,
o le une e le altre
insieme, poco importa;
son sempre le leggi
della materia che qui agiscono
e esse travolgono
inesorabilmente chi ha creduto di dominarle
senza essersi elevato
di là dalla materia.
L’Evangelo dice in più : “ Ogni casa divisa in sé stessa crollerà “.
Questo detto si applica
a perfezione al mondo moderno,
con la sua
civilizzazione materiale che, per la sua stessa natura,
non può che suscitar
dovunque lotte e divisioni.
La conclusione è fin
troppo facile a trarsi
e non occorre passare
ad altre considerazioni per predire,
senza tema di errore,
che questo mondo va
incontro ad una fine tragica,
a meno che
un cambiamento
radicale, sviluppantesi fino ad una vera e propria repulsíone,
non si produca a
breve scadenza.
- René Guénon -
La crisi del mondo moderno
Capitolo 7
Una Civiltà Materiale
1927
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Solo Putin lo ha capito ?
[...]
[...]
La religione di un
popolo, la sua fede, crea la sua cultura,
e la sua cultura crea
la sua civiltà.
E quando una fede
muore, muore la cultura, muore la civiltà
e anche quel popolo
comincia a morire.
Non è questa la storia attuale dell’Occidente ?
[...]
Senza Cristo crolla la civiltàNon è questa la storia attuale dell’Occidente ?
[...]
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