Libero adattamento personale dell'originale
Nell'ora in cui
quello che dicemmo fosse nostro sarà fuggito per sempre da noi,
quando,
come sotto la pietra di un sepolcro ci sentiremo oppressi,
come sotto la pietra di un sepolcro ci sentiremo oppressi,
andremo a gettare uno sguardo fugace lungo il fluire delle acque
là, dove incalza la corrente e i flussi si affrettano rapidi.
A gara l'una con l'altra le onde si affrettano
e corrono ad un ignoto richiamo che sentono in lontananza.
Ma quanto più a lungo guardiamo, più facile si fa il nostro respiro.
Dagli occhi sgorgano lacrime e, attraverso le lacrime,
vediamo come l'acqua, turbinando e agitandosi, si è messa a fuggire più rapida.
L'anima cade nell'oblio
e anch'essa si sente sospinta dall'Onda possente.
- Fëdor Ivanovič Tjutčev -
Raccolta delle opere
a cura di G.Calcov
Mosca - Leningrado
1933
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