L'Occidente sull'orlo del fallimento
Ma forse l'arma per impedirlo è araba
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L’idea geniale del filosofo maghrebino fu di applicare ai fenomeni sociali
gli studi di Aristotele sulla generazione e corruzione delle forme di vita.
Secondo Ibn Khaldun,
ogni ciclo storico è composto da una fase di ascesa,
caratterizzata dall’accumulazione di ricchezza e dai valori tradizionali,
e da una fase di decadenza, caratterizzata dalla perversione dei costumi,
da una tassazione sempre più elevata e dal lusso.
La generazione ha in sé i semi della degenerazione,
la degenerazione ha in sé i semi della successiva generazione.
Il punto apicale dello sviluppo coincide con l’inizio della corruzione.
In questa fase proliferano le scienze speculative e le arti,
finanziate con il surplus accumulato nella fase precedente.
era insomma ben consapevole di essere, lui stesso in quanto intellettuale,
contemporaneamente un prodotto del boom economico e un segnale della decadenza.
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... la vita media di un’impresa nel 2007 era di 12 anni mentre nel 1990 era il doppio.
I cicli di generazione e corruzione si accavallano a un ritmo sempre più frenetico :
innovare, in questo contesto, significa riuscire a gabbare il ciclo :
sostituire in corsa un’azienda declinante con un’azienda performante.
[...]
Ibn Khaldun definiva la durata del ciclo di vita di uno Stato entro i
120 anni,
ovvero tre generazioni di una durata di quarant’anni ciascuna :
una durata che pressapoco potrebbe equivalere a quella del Secolo
Americano,
a seconda di dove ne situiamo l’inizio e soprattutto la fine.
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