Alla ricerca del sacro perduto
Da un'Intervista a Silvia Ronchey
[...]
Per la Ronchey la religio, il sentimento del divino,
che è qualcosa di diverso dalle religioni nel loro essere forme storicamente codificate,
era un tratto comune e di unione tra Occidente e Oriente.
Ora però è, in buona parte, perduto.
E vale la pena cercare di capire il perché, usando anche gli strumenti della filologia
e raccontando quei legami tra le religioni che, spesso, finiscono nel dimenticatoio.
Perché le religioni cambiano e i simboli restano.
[...]
« In questo momento si parla moltissimo di religioni, magari anche di religioni nuove,
ma mai come ora il senso del sacro è andato perduto.
La perdita dell'idea del sacro, la sua trasmissione,
cospira a non farci comprendere il presente e ad aumentarne la violenza.
Allora mi sono rifatta a questo mito bretone
che racconta della misteriosa scomparsa della città di Ys :
il suono delle campane della sua cattedrale giungerebbe remoto dal fondo.
Ecco io come altri, credo, sentiamo ancora il suono del sacro.
Solo che nell'oggi è un suono lontano e confuso.
C'è una volontà di recuperarlo,
pensi al New Age, ma è molto fai da te, mancano gli strumenti culturali per farlo. »
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