La dignità sfrattata
[...]
Sono passati, insieme con il tempo,
onorevoli, deputati, senatori, giornalisti, prelati,
in pellegrinaggio da repertorio.
Giuseppina ha novantacinque anni, la sua storia la conoscono tutti,
nonna Peppina è la bandiera ammainata dallo Stato,
la resa di chi dovrebbe agire invece di comiziare e girovagare.
Giuseppina è stata portata via da quel container che è stata la sua cuccia momentanea,
la sua seconda dimora dopo che dalla prima, una casetta in prefabbricato,
era stata sfrattata seguendo le norme, i regolamenti violati.
In questo bellissimo Paese nostro,
i codici vengono sventolati anche in faccia a chi non ha più speranze
se non quella di concludere dignitosamente una esistenza
improvvisamente infelice e drammatica.
[...]
La pietà viene usata come didascalia ai servizi televisivi,
quindi si passa ad altro, ad altri, più importanti, più giovani, più bisognosi,
non di conforto ma di supporto.
Il diritto alla « dignità » della vita non rientra in nessuna proposta di legge,
sarebbe, infatti, previsto dalla vita stessa.
Giuseppina vede ronzare attorno a sé parole e promesse, offerte e carezze.
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