Anche il vecchio " sbuffare " fa bene all'economia
Binari turistici per un tuffo nel passato
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... sono molto più numerosi i percorsi offerti, che coprono ormai molte regioni
e che spesso abbinano al treno attrazioni locali :
i mercatini di Natale, la stagione dei funghi, le visite alle cantine,
tutti pretesti per un viaggio sulle panche di un vecchio vagone.
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... una legge dello Stato
ha riconosciuto ufficialmente come ferrovie a vocazione turistica 3mila chilometri di binari.
Sempre nel 2017 il numero dei viaggi su treni storici ha raggiunto quota 765
e in tre anni la Fondazione ha riaperto 600 chilometri di ferrovie dismesse,
una decina di linee, e l'obiettivo è di raddoppiarli a breve.
Il 40% del « nuovo » pubblico è costituito da stranieri, con forti motivazioni ambientali
e che vogliono portare con sé la bicicletta :
per questo si stanno trasformando i vecchi carri postali,
che, privati dei sacchi di lettere e cartoline,
torneranno anche loro a «vivere» con una funzione più attuale.
Tutto corre su tratte « belle e sfortunate » come le chiama Cantamessa,
« ferrovie che viaggiano nel nulla, chiuse
perché non intercettavano né porti né grandi stazioni, abbandonate dai flussi di traffico »
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Da Sulmona, la città dei confetti, a 350 metri sul livello del mare,
in meno di 20 chilometri arriva a 1.000 metri,
con una salita spettacolare, lungo il costone della montagna,
con un susseguirsi di zig-zag, attraversando una varietà di paesaggi,
di climi in qualche modo paragonabile, appunto, alla Mosca-Vladivostock.
Dalle radure del Molise, passando per boschi di tigli e di latifoglie,
si toccano i 1.300 metri di Rivisondoli :
« È il nostro Gran Canyon completamente vergine a un'ora e mezza da Roma,
e non lo sa nessuno ».
L'ultima linea nata ( meglio, riattivata ) è la Sacile-Gemona, in Friuli,
riaperta il 10 dicembre per volontà della Regione, insieme a Fondazione e a Rfi,
la società che gestisce la rete ferroviaria.
Oltretutto
sono i ritmi lenti che consentono di godere dei dettagli
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