Il reato che nessuno contrasta
[...]
L’usuraio è un ladro particolare, perché, anche se non turba l’ordine pubblico
( nec turbat rem publicam )
il suo furto è particolarmente odioso, proprio perché ruba a Dio.
Cosa vende in effetti l’usuraio se non il tempo che intercorre
tra il momento in cui presta e quello in cui viene rimborsato con l’interesse ?
Ma il tempo non appartiene che a Dio.
Ladro di tempo, l’usuraio è un ladro del patrimonio di Dio.
Gli usurai perciò peccano contro natura,
perché pretendono di far generare una cosa da un’altra senza alcun intervento.
Il denaro dunque si genera dal denaro,
come un cavallo da un cavallo o un mulo da un mulo.
Siamo contro natura.
Oltre a ciò gli usurai sono ladri ( latrones )
dal momento che non vendono null’altro che l’attesa di denaro cioè il tempo,
i giorni e le notti.
Ma il giorno è quel tempo della luce e della notte che solo Dio può possedere.
[...]
Dante nutre profondo disprezzo : li definisce gente mesta
e li paragona a cani il cui dolore scoppia dagli occhi e,
come questi in estate con il muso e con i piedi
quando sono morsi da pulci, mosche o tafani si dimenano,
allo stesso modo gli usurai si grattano e si riparano con le mani dalla sabbia infuocata.
Il contrappasso vuole che alla calma serafica della vita parassitaria
segua nell’inferno un movimento continuo che li faccia impazzire :
perciò il grattarsi ed il soccorrersi con le mani per schermirsi dalle piogge di fuoco.
Tuttavia il loro sguardo è basso e si pasca, si sazia,
nel contemplare la borsa che pende dal loro collo.
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Il Tempo non è solo una questione Metafisica
piuttosto che un'equazione matematica :
per noi uomini coincide con la Vita reale di ognuno.
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