Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

domenica 13 maggio 2018

Parole antiche per riflessioni moderne

Parole antiche per riflessioni moderne

Ren e Yi

“ Ogniqualvolta le vostre azioni non raggiungono i risultati sperati
esaminate voi stessi e cercate i motivi in voi. ” 
Era questa l’esortazione che Mencio, grande maestro del IV secolo a.C.
incessantemente rivolgeva ai sovrani del suo tempo,
i re dell’epoca degli Stati Combattenti, che egli cercava di convincere
che la sola forma di governo davvero efficace è quella fondata su ren e yi,
“ senso dell’umanità ” e “ senso della giustizia ”.
Ma sembra che i suoi interlocutori gli abbiano prestato un ascolto alquanto distratto :
le sistematiche vessazioni e spoliazioni nei confronti dei sudditi
e le guerre d’aggressione a cui erano dediti
erano indubbiamente per loro molto più interessanti dei discorsi di elevata moralità,
eloquenti e appassionati,
di colui che la tradizione successiva ha unanimemente additato
come il maggiore e più fedele discepolo di Confucio.

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Il popolo è l'elemento più importante di un paese,
poi vengono gli spiriti della terra e il grano; il sovrano viene per ultimo.
Conquistare la benevolenza dei contadini significa, perciò, divenire sovrani.
Se vostra maestà vuole veramente governare con benevolenza il suo popolo,
facendo un cauto uso delle punizioni e delle ammende,
e alleviando le tasse e i tributi, acciocché i campi siano ben arati e sarchiati...
avrete allora un popolo che sarà capace,
con i bastoni da esso stesso fabbricati,
di tener testa alle robuste armi ed armature delle truppe di Chin e Chu ... 
I governanti di questi Stati sottraggono ai sudditi il loro tempo,
cosicché essi non possono arare e sarchiare i loro campi...
E' come se tendessero loro trabocchetti o li ingannassero.
Chi si opporrà in tal caso a vostra maestà ?
A conferma di ciò vi è il detto " i benevolenti non hanno nemici "
ed io prego vostra maestà di non dubitare di quanto ho detto. 

- Mencio -
Filosofo e consigliere di corte cinese 
IV sec a.C.
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Un testo che si raccomanda
a chiunque non sia rassegnato al ripetitivo e inerte, triste e inutilmente chiassoso teatrino
di una cosiddetta “ scena politica ” a cui troppo spesso oggi da noi ci tocca assistere.
 L’opera di Mencio, oltre che esprimere, fra molte altre cose,
la ferma convinzione che il governo degli altri comincia dal governo di se stessi,
è anche una durissima requisitoria sulla tremenda responsabilità
che inerisce all’esercizio del potere, in ogni tempo e in ogni luogo.
[...]
Così, in questi nostri tempi di ineguaglianza stridente e crescente,
non è certo una paternalistica favola
nostalgicamente volta al vagheggiamento di una passata età dell’oro,
quanto piuttosto il sogno e l’utopia volta al futuro di un mondo redento
che potremo ravvisare nel celebre passo menciano dell’incontro con re Hui di Liang : 
“ Mencio fece visita al re Hui di Liang.
Il sovrano stava sulla sponda di un laghetto, contemplando le oche selvatiche e i cervi.
Anche gli uomini di talento godono di questi piaceri ? ” chiese.
Sono proprio gli uomini di talento che sanno trarne piacere ”, rispose Mencio.
Se non si è tali, anche possedendo luoghi di piacere simili,
non se ne trarrebbe godimento alcuno. (…)
Proprio perché condividevano con il popolo i loro piaceri
gli antichi sapevano trarne il massimo diletto ”
 ( Mengzi 1 A.2 trad. Scarpari, pp. 181-183 )

Approfondimento...
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