Parole antiche per riflessioni moderne
Ren e Yi
        
          “ Ogniqualvolta le vostre azioni non raggiungono i risultati
              sperati
      
    
      esaminate voi stessi e cercate i motivi in voi. ” 
    
    
      Era questa l’esortazione che Mencio, grande maestro del IV secolo a.C.
    
    
      incessantemente rivolgeva ai sovrani del suo tempo,
    
    
      i re dell’epoca degli Stati Combattenti, che egli cercava di convincere
    
    
      che la sola forma di governo davvero efficace è quella fondata su ren e
      yi,
    
    
      “ senso dell’umanità ” e “ senso della giustizia ”.
    
    
      Ma sembra che i suoi interlocutori gli abbiano prestato un ascolto
      alquanto distratto :
le sistematiche vessazioni e spoliazioni nei confronti dei sudditi
e le guerre d’aggressione a cui erano dediti
erano indubbiamente per loro molto più interessanti dei discorsi di elevata moralità,
eloquenti e appassionati,
di colui che la tradizione successiva ha unanimemente additato
    le sistematiche vessazioni e spoliazioni nei confronti dei sudditi
e le guerre d’aggressione a cui erano dediti
erano indubbiamente per loro molto più interessanti dei discorsi di elevata moralità,
eloquenti e appassionati,
di colui che la tradizione successiva ha unanimemente additato
      come il maggiore e più fedele discepolo di Confucio.
    
    
    Il popolo è l'elemento più importante di un paese,
  
  
    poi vengono gli spiriti della terra e il grano; il sovrano viene per
        ultimo.
  
  
    Conquistare la benevolenza dei contadini significa, perciò, divenire
        sovrani.
  
  
    Se vostra maestà vuole veramente governare con benevolenza il suo
        popolo,
  
  
    facendo un cauto uso delle punizioni e delle ammende,
  
  
    e alleviando le tasse e i tributi, acciocché i campi siano ben arati e
        sarchiati...
  
  
    avrete allora un popolo che sarà capace,
  
  
    con i bastoni da esso stesso fabbricati,
  
  
    di tener testa alle robuste armi ed armature delle truppe di Chin e Chu
        ... 
  
  
    I governanti di questi Stati sottraggono ai sudditi il loro
        tempo,
  
  
    cosicché essi non possono arare e sarchiare i loro campi...
  
  
    E' come se tendessero loro trabocchetti o li ingannassero.
  
  
    Chi si opporrà in tal caso a vostra maestà
      ?
  
  
    
      A conferma di ciò vi è il detto
      " i benevolenti non hanno nemici "
  
  
    ed io prego vostra maestà di non dubitare di quanto ho detto. 
  
  
    - Mencio -
  
  
    Filosofo e consigliere di corte cinese 
  
  
    IV sec a.C.
  
  
    __________________________________________________________________
  
  Un testo che si raccomanda
      a chiunque non sia rassegnato al ripetitivo e inerte, triste e inutilmente
      chiassoso teatrino
    
    
      di una cosiddetta “ scena politica ” a cui troppo spesso oggi da noi ci
      tocca assistere.
    
    
       L’opera di Mencio, oltre che esprimere, fra molte altre cose,
    
    
      la ferma convinzione che il governo degli altri comincia dal governo di se
      stessi,
    
    
      è anche una durissima requisitoria sulla tremenda responsabilità
    
    
      che inerisce all’esercizio del potere, in ogni tempo e in ogni luogo.
    
    [...]
    
      Così, in questi nostri tempi di ineguaglianza stridente e crescente,
    
    non è certo una paternalistica favola
    
      nostalgicamente volta al vagheggiamento di una passata età dell’oro,
    
    
      quanto piuttosto il sogno e l’utopia volta al futuro di un mondo redento
    
    
      che potremo ravvisare nel celebre passo menciano dell’incontro con re Hui
      di Liang : 
    
    
      “ Mencio fece visita al re Hui di Liang.
    
    
      Il sovrano stava sulla sponda di un laghetto, contemplando le oche
      selvatiche e i cervi.
    
    
      “
      Anche gli uomini di talento godono di questi piaceri ?
      ” chiese.
    
    
      “
      Sono proprio gli uomini di talento che sanno trarne piacere
      ”, rispose Mencio.
    
    
      “
      Se non si è tali, anche possedendo luoghi di piacere simili,
    
    
      non se ne trarrebbe godimento alcuno.
      (…)
    
    
      Proprio perché condividevano con il popolo i loro piaceri
    
    
      gli antichi sapevano trarne il massimo diletto ”
    
    
  

Nessun commento:
Posta un commento