Quando un simbolo brucia
Si parla di casualità.
Ma a volte è anche la tragica " casualità "
a fare da ponte tra il Mistero insondabile e il mondo degli uomini.
Con la devastazione di un " simbolo " concreto
è " l'evento " stesso
che viene ad assumere a sua volta valore simbolico.
A volte come richiamo. A volte come profetico.
Non occorre alcuna disanima filosofica riguardo a ciò ch'è avvenuto.
Ciò che il simbolo rivela non transita dall'intelletto.
Riflettiamo comunque sui Mala tempora currunt
Ma a volte è anche la tragica " casualità "
a fare da ponte tra il Mistero insondabile e il mondo degli uomini.
Con la devastazione di un " simbolo " concreto
è " l'evento " stesso
che viene ad assumere a sua volta valore simbolico.
A volte come richiamo. A volte come profetico.
Non occorre alcuna disanima filosofica riguardo a ciò ch'è avvenuto.
Ciò che il simbolo rivela non transita dall'intelletto.
Riflettiamo comunque sui Mala tempora currunt
Contrappunto
« Ecco il luogo del mondo dove tutto diviene facile,
Il rimpianto, la partenza e anche l’avvenimento,
E l’addio temporaneo e la separazione,
Il solo angolo della terra ove tutto si fa docile […].
Ciò che dappertutto altrove è un’aspra lotta
E una lama da macello tesa alla gola,
Ciò che dappertutto altrove è la potatura e l’innesto
Qui non è che il fiore e il frutto del pesco […].
Ciò che dappertutto altrove è la noiosa abitudine
Seduta accanto al fuoco, le mani sotto il mento,
Ciò che dappertutto altrove è solitudine
Qui non è che un vivace e forte germoglio [… ] ».
« Ce ne han dette tante,
Regina degli apostoli,
Abbiamo perso il gusto dei discorsi
Non abbiamo più altari se non i vostri.
Non sappiamo nient’altro che una preghiera semplice »
« Non domandiamo niente,
rifugio del peccatore,
se non l’ultimo posto nel vostro purgatorio,
per piangere a lungo sulla nostra povera storia,
e contemplare da lontano il vostro giovane splendore ».
- Charles Péguy -
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