Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

mercoledì 14 ottobre 2020

Delatore e delazione

 Delatore e delazione

È delatore
chiunque 
per lucro, vendetta personale, servilismo verso chi comanda
... o altri motivi ...
denuncia segretamente agli Enti preposti
... anche in forma anonima ...
fatti di rilevanza politica o giuridica commessi o tentati da altri.

Da cui il sostantivo femminile delazione
... come agile strumento di vendette e facili vantaggi ...
oggi trasformata nella politicamente corretta locuzione
assunzione di responsabilità del cittadino ” 
🔃
Sul finire dell'anno, un delatore travolse il cavaliere romano Clutorio Prisco
già beneficiato da Tiberio con una somma di denaro per un carme famoso
in cui piangeva la morte di Germanico; l'accusa era di aver composto
durante una malattia di Druso, un altro carme che, pubblicato in caso di morte
gli avrebbe assicurato un premio ancora più grande.
Clutorio l'aveva recitato in casa di Publio Petronio
alla presenza della suocera di questi, Vitellia, e di molte donne della nobiltà
per vanità di scrittore.
Di fronte al delatore, mentre le altre, indotte dalla paura
confermarono i fatti con la loro testimonianza
solo Vitellia affermò di non aver udito nulla.
Ebbero, però, maggior credito le accuse di chi gli preparava la rovina
e, su proposta del console designato Aterio Agrippa
venne richiesta per l'accusato la pena di morte.

Tacito Annales
Libro 3 paragrafo 49


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