Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

venerdì 30 ottobre 2020

Tino Aime

Tino Aime

Vedere quello che non c’è.
Mostrare quel che c’è, ma non si vede.
Una missione : condotta fino in fondo, per tutta la vita
come un dovere segreto una promessa impossibile da estinguere.
Tutto nasce da una strana confidenza, che avvicina all’invisibile.
Narrazioni sottili, la finezza laconica dell’haiku.
Ovunque espressa : nella solarità mediterranea del Ponente ligure
nei deserti spagnoli dell’Estremadura, nel bianco abbacinante dell’Andalusia.
E tra le lande dell’amatissima Provenza dove Tino, ancora giovane, fu scelto
– per elezione –
dalla chiassosa banda dei gitani, il favoloso popolo migrante
alle prese coi festeggiamenti della loro regina
sulla spiaggia che ricorda il leggendario sbarco delle Marie venute dal mare
appena dopo il supplizio del Calvario.
Tra i misteri di Tino Aime, il Battista cuneese, la passione con la quale
– da laico irriducibile –
ha offerto la sua arte alla simbologia spirituale, religiosa, con Cristi crocefissi
– plastici, inteneriti – 
che adornano abbazie, chiese, cappelle di montagna.
[...]
Era anche amaro, a volte, il vecchio Tino.
Scoraggiato, dalla barbarie incorreggibile del mondo.
Siate onesti, ha mandato a dire – di recente – a una scolaresca di artisti in erba.
E state in guardia : non fidatevi di quel che vi raccontano.
Tino ha ascoltato tutti, ma poi ha sempre scelto in solitudine.
Sapeva cosa fare, dove andare. Quali verità evocare, sapendole tacere.
Usava specchi, per incidere le lastre.
Come Leonardo, conosceva l’arte del contrario – certo che il tutto, poi
si rivelasse alla distanza, senza strappi.
Niente e nessuno in prima fila, mai, nel suo mosaico :
parti dell’armonia, l’insieme risuonante.
Amava lavorare a suon di musica, spesso sceglieva Bach.
Ha frequentato – in buona compagnia, la sua – il gran paese
da cui scendono silenzi e sogni.
Quelli rimasti qui non svaniranno, grazie a lui.

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