Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

martedì 17 novembre 2020

La piaga del Bel Paese

LA PIAGA DEL BEL PAESE

Ignavi e traditori


Gli ignavi
sono quelle anime che non avendo mai preso posizione in vita
non avendo udito, veduto o parlato
hanno lasciato che si compissero i piani del maligno, senza batter ciglio.
Per Dante essi non meritano né le gioie del paradiso né quelle dell’inferno.
Stanno in un limbo che è l’anticamera dell’Inferno.
Quasi a dire che senza di loro non se ne spalancano le porte.
Loro, e le buone intenzioni di cui sono lastricate le vie di quel luogo nero.
[...]
Di loro Dante diceva
che erano coloro che vissero senza infamia e senza lode
insieme agli angeli che
... non furono ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé foro ”.
La loro pena è che
 ... non hanno speranza di morte
e la loro cieca vita è tanto bassa che invidiosi sono d’ogni altra sorte.
Talmente privi di misericordia e giustizia da concludere :
“  ... non ragioniam di loro, ma guarda e passa.
[...]
Questi ignavi di cui è composto in gran parte il Paese
fanno dell’omertà e della pavidità il loro motto intriso di ignoranza
intesa nel senso di non porsi mai domande.

Non parlare, non guardare, non agire, non sapere.

E’ grazie a loro che un gruppo di criminali patentati
sta tentando di ridurre l’umanità a capi di bestiame imbrogliati e manipolati.

[...]
Invece Beppe Grillo
[...]

Non so dove collocare Grillo nell’Inferno dantesco
se nell’ottava bolgia tra i consiglieri fraudolenti
oppure nella decima tra i falsari di parole (a difesa dei falsari di moneta);
forse è il nono cerchio che gli si addice di più
tra i traditori della Patria
come quel Conte Ugolino che oltre a tradire la Patria
fagocitò i suoi figli, simbolicamente intesi qua come i suoi elettori.


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