LA PIAGA DEL BEL PAESE
Ignavi e traditori
Gli ignavi
sono quelle anime che non avendo mai preso posizione in vita
non avendo udito, veduto o parlato
hanno lasciato che si compissero i piani del maligno, senza batter ciglio.
Per Dante essi non meritano né le gioie del paradiso né quelle dell’inferno.
Stanno in un limbo che è l’anticamera dell’Inferno.
Quasi a dire che senza di loro non se ne spalancano le porte.
Loro, e le buone intenzioni di cui sono lastricate le vie di quel luogo nero.
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[...]
Di loro Dante diceva
che erano coloro che vissero senza infamia e senza lode
insieme agli angeli che
“ ... non furono ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé foro ”.
La loro pena è che
“ ... non hanno speranza di morte
che erano coloro che vissero senza infamia e senza lode
insieme agli angeli che
“ ... non furono ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé foro ”.
La loro pena è che
“ ... non hanno speranza di morte
e la loro cieca vita è tanto bassa che invidiosi sono d’ogni altra sorte.”
Talmente privi di misericordia e giustizia da concludere :
“ ... non ragioniam di loro, ma guarda e passa.”
Talmente privi di misericordia e giustizia da concludere :
“ ... non ragioniam di loro, ma guarda e passa.”
[...]
Questi ignavi di cui è composto in gran parte il Paese
fanno dell’omertà e della pavidità il loro motto intriso di ignoranza
intesa nel senso di non porsi mai domande.
Non parlare, non guardare, non agire, non sapere.
E’ grazie a loro che un gruppo di criminali patentati
sta tentando di ridurre l’umanità a capi di bestiame imbrogliati e manipolati.
sta tentando di ridurre l’umanità a capi di bestiame imbrogliati e manipolati.
[...]
Invece Beppe Grillo
[...]
Non so dove collocare Grillo nell’Inferno dantesco
se nell’ottava bolgia tra i consiglieri fraudolenti
oppure nella decima tra i falsari di parole (a difesa dei falsari di moneta);
forse è il nono cerchio che gli si addice di più
forse è il nono cerchio che gli si addice di più
tra i traditori della Patria
come quel Conte Ugolino che oltre a tradire la Patria
come quel Conte Ugolino che oltre a tradire la Patria
fagocitò i suoi figli, simbolicamente intesi qua come i suoi elettori.
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