Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

venerdì 6 novembre 2020

Redini e briglie agli umani

Redini e briglie agli umani


Il " morso "
è una parte dell'imbragatura che l'animale umano ha studiato
servendosi del suo intelletto analitico
per rendere più controllabile l'animale cavallo, e poterlo dominare senza rischi.

Il morso si afferra ai lati della bocca del cavallo, mediante una forte traversa metallica
operando una pressione regolabile che diviene TANTO PIU' DOLOROSA
QUANTO PIU' L'ANIMALE MOSTRA SEGNI DI RIBELLIONE AL DOMINIO.

Se il cavallo fa il bravo
se l'animale mostra di aver accettato " il suo ruolo " di servo
se non ha " grilli per la testa " , se fa " quello che gli si dice " :
allora il morso viene allentato, fino anche al punto di evitargli ogni dolore
( sempre ovviamente che l'animale si sia fisicamente adattato a vivere
con una sbarra di ferro che gli attraversa la bocca ! )

Anche i " paraocchi " hanno un utilità simile, in quanto evitano distrazioni
o anche, in altre parole, un incremento di consapevolezza spaziale.
Questo infatti produrrebbe come conseguenza l'attivazione di scelte autonome
( disobbedienza, dubbio, autodeterminazione. )

Sappiamo però che talvolta
gli abusi, il disagio, e il dolore, possono addirittura risultare stimolanti
proprio per quei moti passionali di forza ribelle utili a " rompere le gabbie "
E' anche una riflessione utile a comprendere che, finché non si sente disagio
negli esseri viventi non si pongono in movimento energie di ribellione.
Ci si può ribellare solo a qualcosa che limita, blocca, impedisce, costringe.
Non ci si può ribellare a qualcosa che non si avverte, che non si percepisce.

Vi sono pertanto due differenti possibili reazioni al dolore o disagio:
ribellione ( Yang ) 💥 adattamento ( Yin )

Il morso è progettato per produrre dolore
in modo tale da essere ritenuto INCONTRASTABILE dall'animale
suggerendogli quale unica scelta la seconda : accettazione e adattamento.
Di fronte ad una forza superiore alle proprie possibilità
la natura ha infatti solamente due scelte : rompersi o piegarsi.
Questo evidentemente dipende dall'indole dell'animale.
Alcuni animali, messi in gabbia, si lasciano morire;
altri vengono abbattuti e macellati perché " indomabili "
👇

NOTA 1:
il morso non preme sulla parte frontale, o laterale, della bocca.
Preme sulle sue due estremità molli.
Nello studio della vultugnomica avanzata, quella parte della bocca
indica la nostra " capacità di dolcezza " e anche di
" pazienza e tendenza assecondante ".
Rappresenta la relazione che abbiamo con gli ambienti deboli, indifesi, inoffensivi.
In altre parole, quella è la parte YIN della bocca.
La parte centrale della bocca rappresenta invece il suo opposto :
" capacità di durezza, forza " e anche " resistenza, caparbietà, reattività e ribellione. "
Rappresenta la relazione che abbiamo
con cose e ambienti minacciosi, offensivi, forti, pericolosi.
Quindi la parte YANG.
Si potrebbe quindi dire che il morso " opera sui punti deboli "

NOTA 2:
il morso non si limita a produrre dolore
ma lo fa in modo da obbligare l'animale, per ridurre il dolore
ad ABBASSARE LA TESTA.
L'atto di abbassare la testa coincide con la scelta Yin-accettazione.
L'atto contrario, " a testa alta ", è la tipica postura
di chi ha deciso di combattere stoicamente fino alla morte ( Yang-ribellione ).

Ciò che indica agli esseri viventi la presenza di una " costrizione "
è la sensazione di DISAGIO, che si può percepire in molte forme differenti.

Quali sono le nostre briglie, i nostri morsi ?

Quando al mattino guardiamo il cielo azzurro
cosa ci impedisce di vivere con disagio il suo progressivo trasformarsi
in una pallida e biancastra coltre di irreali nubi striate ?

Cosa ci impedisce di ALZARE LA TESTA ?

Sono i nostri problemi quotidiani ? I nostri " impegni " ?

Alcuni esperti di Programmazione Neurolinguistica (PNL)
affermano, con giusta consapevolezza, che la sfera degli ideali
coincide con un involontario movimento degli occhi VERSO L'ALTO
mentre i pensieri di preoccupazione, dolore, angoscia
producono al contrario un movimento degli occhi VERSO IL BASSO.

Come cavalli
il " morso " delle preoccupazioni, del razionale " buon senso "
ci obbliga ad abbassare la testa
 ponendoci in uno stato di INFERIORITA' rispetto all'ambiente nel quale viviamo
e conseguentemente obbligandoci ad assumere un atteggiamento
remissivo, obbediente, assecondante.
Per evitare di soffrire di questa situazione di schiavitù e prigionia
preferiamo non guardare
per evitare la responsabilità che comporterebbe il prendere coscienza
dei fatti che ci circondano ( paraocchi volontario ).

L'essere umano è " addomesticato "

Se qualcuno ha ancora il ricordo della vita selvaggia
e ne avverte il possente ardore
allora non serve dire che DEVE RIFIUTARE IL MORSO.
Deve rifiutarsi di accettare i parametri
che il " buon senso " sociale gli suggerisce per essere felice
perché in cambio dovrà accettare redini e briglie.
Deve cercare in sé il senso delle cose.
Deve astenersi da inutili lotte con i propri simili
per sostenere opinioni prese in prestito da altri.
Deve rifiutare le lusinghe dolci e coercitive.
Deve rifiutare
l'inganno di un viaggio piacevole solo guardando col paraocchi.

Rammentare la nostra natura selvaggia
ci consente di riprendere un reale cammino di evoluzione interiore.
Quel cammino si interrompe completamente
quando l'umano vive come un animale domestico.

Se poi penso che la maggior parte delle persone
non solo accetta le briglie e il morso, bensì le desidera !!!

Il nostro " padrone " è veramente astuto, se è riuscito a produrre questo in noi !

Ma questo è anche splendido perché mostra che il " padrone "
per controllarci, ha bisogno di mantenerci incoscienti.

Forse in fondo, egli ci teme.

Alcuni Vangeli Apocrifi
narrano l'origine dell'uomo in maniera differente da come insegnano in catechismo.
Un Arconte dispotico, vanitoso e crudele, ha creato l'essere umano per farsi servire.
Ma al di sopra di lui, forze impersonali e giuste, avvedendosi della sua meschinità
lo hanno ingannato
facendo si ché nell'uomo sia nascosta una forza a lui potenzialmente superiore.
Così l'Arconte Jaldabaoth, adirato, ha prodotto una deformazione nella coscienza umana
affinché questi non possa giungere alla coscienza di se stesso
e servirsene per raggiungere i Cieli, scavalcando i suoi domini.

- Eros Poeta -
11 Maggio 2012

💢

Prescindendo dalla tesi sottostante l'ultima asserzione sugli Apocrifi
( sulla quale la pensi ognuno come meglio crede )
non si può non riconoscere l'oggettività della metafora utilizzata :
è sufficiente sostituire l'Arconte con le oligarchie sovranazionali
per avere una chiara lettura della nostra realtà.

Dopodiché ...


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