https://www.youtube.com/watch?v=bnd3n5FoCsE
La Macchina poteva essere una componente più che utile nella vita
… ma agli occhi della donna …
chi la usava poteva soltanto essere bonariamente tollerato.
Più o meno come si fa
con i parenti poveri.
Guardava con occhi
pietosi chi ne era diventato dipendente.
Passione e dipendenza
per lei significavano altro.
Ripeteva spesso col pensiero quelle tre parole :
macchina … passione … dipendenza.
E lo fece così a lungo
nel Tempo
che quelle definizioni si combinarono tra loro nella mente
generando una mutazione intellettiva sintetizzata in un solo termine :
tentazione.
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Spinse quel bottoncino e un piccolo Led verde si illuminò : Power ON.
Forse
se avesse avuto familiarità con quelle forze misteriose che
manipolano il nostro mondo
forse … non lo avrebbe mai fatto.
O forse ... inspiegabilmente … lo avrebbe fatto comunque.
Ma la donna non ne era a conoscenza.
Viveva ormai da tanti anni in una zona verde e tranquilla ai margini della
grande città.
Lei non sapeva … non aveva capito … si limitava solo a sentire ciò che si diceva.
Spinse quel bottoncino tremando come fosse l’incontro con il primo amore.
Amava il Teatro.
Specialmente quella tenda di velluto che poteva nascondere tante cose.
Non amava tanto la trama in sé … quanto l’attesa per l’inizio dello
spettacolo.
Non le interessava apprendere … comprendere … ma immergersi in ciò che l’attraeva.
Così … una dopo l’altra iniziò ad aprire molte tende di velluto
lasciando che tutta quella magia penetrasse nei suoi occhi prima ...e poi nell’anima.
Vide mondi e toccò persone
e acquisì la conoscenza di cose che fino ad allora le erano state
assolutamente sconosciute.
Cambiavano le stagioni.
Sull’ ibisco spuntavano le gemme … poi spuntava il fiore.
Poi il fiore
essiccava e cadeva.
E lo faceva ogni volta senza dare nessun preavviso.
Frammenti del mondo reale … occasionalmente pervenivano alla sua mente.
Si dedicava alle faccende quotidiane con la testa abbassata e gli occhi
socchiusi
nello stesso modo con cui continuava ad aprire quelle tende di velluto.
Poi … un giorno
scoprì una rappresentazione mai vista prima.
La tentazione più bella di tutte.
Esitava.
Voleva strappare quella tenda … spalancarla … consumare quanto vi era celato
perché sentiva che tutto quello coincideva con le sue attese
… e certamente
era per pochi.
Ma non fu avida.
Aprì quel sipario delicatamente con la carezza della mano.
Per la prima volta nella sua vita
iniziò a seguire con attenzione lo svolgersi della trama in attesa che l’Amore si svelasse.
E quando apparve non gli si oppose.
Ma appena vi s’immerse da protagonista … iniziò lentamente ad annegare.
Mentre s’ inabissava in quei flutti impalpabili
si rese conto che il morire prende sempre tre stagioni per iniziare una
nuova vita :
la Primavera ... l'Estate ... l'Autunno ... e l'Acqua.
Sì. Perché …
perché nasca una nuova Vita c’è bisogno d’Acqua.
E lì era presente tutto il necessario :
le tre Stagioni … l’Acqua … l’Amore … e il Dolore.
Ora sapeva che sarebbe rinata.
Ma avrebbe dovuto accettarlo “ quel morire “
Ebbe paura ... ma non si sorprese.
L'Amore è un mistero insondabile per l'intelletto.
Nel cuore della notte
la Macchina sospirò per lei quell’ultimo desiderio.
Al ' An
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