Il cimitero dei sogni
Noi, Mario Draghi e il cimitero dei sogni
muove i suoi passi solitari nel cimitero dei sogni, tra i nomi di illustri caduti.
Aldo Moro e la lira italiana, il Craxi di Sigonella, l'ultimo Andreotti che tentò di difendere l'Italia
dal sacrificio rituale imposto dalla Germania come contropartita, in cambio della rinuncia al marco
onde ottenere dalla Francia il via libera all'agognata riunificazione di Berlino e Bonn.
La Francia è ancora quella che lucra sottobanco la rendita imbarazzante del franco Cfa
sulla pelle di 14 paesi africani. Idem la Germania, col suo debito pubblico truccato
e l'imbroglio della Kfw, banca pubblica travestita da banca privata
abilitata quindi a finanziare il governo all'infinito, alla faccia dell'Ue e della Bce
specie se anche al Reich mercantile di Angela Merkel
Là in fondo c'è l'Italia, con i suoi eroi, come il presidente di Confindustria
e il mercoledì si genuflette all'altro genio, quello vero
chiedendogli da subito di tagliare le pensioni.
L'establishment, lo chiamano. Il back office, il Deep State. L'élite, l'oligarchia.
La crema di Davos, gli infidi scienziati del Grande Reset bio-politico, bipartisan e green
politically correct, psico-sanitario e orwellianamente zootecnico.
Serviranno trucchi, l'artificio creativo dell'affabulazione.
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