All'Italia
Parafrasi della celebre composizione leopardiana.
Un accorato richiamo ai valori della Patria
e della necessità di liberarsi dalla dominazione straniera.
Italia, io vedo i tuoi monumenti antichi, ma non la tua gloria.
Non vedo la gloria poetica e militare dei nostri avi.
Tu ora mostri ferite livide e sanguinolente.
Come ti vedo ora, o donna bellissima !
Chiedo al cielo e al mondo chi ti ha ridotto così.
O Italia, ti lamenti perché ne hai ragione
tu che eri destinata a dominare i popoli.
Se i tuoi occhi fossero fiumi
non potresti mai piangere abbastanza per la tua sottomissione.
Sei stata padrona, ora sei sottomessa.
Chi parla o scrive di te
deve per forza ammettere che sei stata grande ed ora non lo sei più.
Dov'è finita la tua forza antica ? Chi ti ha tolto la gloria militare ?
Chi ti ha tradito ?
Nessuno dei tuoi abitanti ti difende ?
Io combatterò e mi farò uccidere per te.
Perché i giovani italiani , O Dei, combattono per un'altra terra !
Infelice è chi muore in guerra non combattendo per la patria
ma è ucciso per un altro paese e non può invocare la patria morendo :
" ti rendo la vita che mi hai dato."
Fortunati gli antichi, che potevano morire per la patria
e voi Termopili, dove pochi soldati fermarono con gloria i Persiani.
Serse, che voleva conquistare la Grecia
se ne tornò a casa attraverso l'Ellesponto, con vergogna.
Fortunatissimi
voi che avete combattuto contro il nemico per amore della patria
onorati dalla Grecia e ammirati da tutti.
Come un leone attacca una mandria di tori e ne uccide uno, ne addenta un altro;
così voi Greci facevate con i Persiani.
così voi Greci facevate con i Persiani.
Felicissimi voi, su cui il mondo parlerà e scriverà.
Io pure mi inchino alla terra e la bacio.
Fossi morto anch’io come voi qui.
Se non è destino che muoia in battaglia
possa la mia fama di poeta valere tanto quanto la vostra in futuro
se gli Dei lo vorranno.
Nessun commento:
Posta un commento