I traditori
Inferno Canto XXXII
" ... per ch’io mi volsi, e vidimi davante
e sotto i piedi un lago che per gelo
avea di vetro e non d’acqua sembiante … "
« ... ove tratta di quelli che tradirono coloro che in loro tutto si fidavano
e coloro da cui erano stati promossi a dignità e grande stato … »
- Commentatore anonimo del ‘300 -
In presenza dei traditori
l'animo di Dante è indisponibile ad accogliere l'angoscia che trapela da quelle voci
nonostante un ridestarsi fugace della loro coscienza immersa nelle tenebre.
altro non è
che il preludio al totale e freddo distacco di Dante
di fronte alla sofferenza di quelle anime.
E molti secoli prima
ci fu qualcun altro che espresse lo stesso concetto
... non in forma poetica ma altrettanto ben mirata ...
" Una nazione può sopravvivere ai suoi imbecilli
ed anche ai suoi ambiziosi,
ma non può sopravvivere al tradimento dall'interno.
Un nemico alle porte è meno temibile
perché mostra i suoi stendardi apertamente contro la città.
Ma per il traditore che si muove tra quelle, la porta è aperta,
il suo mormorio
si sposta dalle strade alle sale del governo stesso.
Perché il traditore non sembra un traditore.
Parla una lingua che è familiare alle sue vittime
ed usa il loro volto e le loro vesti,
appellando alle profondità del cuore umano.
Marcisce il cuore di una nazione;
lavora in segreto come un estraneo nella notte,
per abbattere i pilastri della nazione,
infetta il corpo politico in modo inesorabile. "
- Marco Tullio Cicerone -
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