Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 2 febbraio 2022

Gli animali nell'uomo

Gli animali nell'uomo

Una sera sul pontile, osservando i gabbiani e i delfini che seguivano la nave
Fiore espose ai suoi compagni di viaggio la sua teoria zoomorfica dell’umanità.
Dentro ogni uomo, sostenne, si nasconde un animale
non per somiglianza ma per indole.

Animali domestici o selvatici, bestie feroci e docili erbivori, squali feroci e ignavi pesci
uccelli rapaci e inermi tordi, diafane farfalle o fastidiose zanzare.
C’è chi sa tenere a bada il suo animale interiore e chi ne è succube
l’animale ha preso il sopravvento o divora la parte migliore di lui.
C’è chi invece è ben oltre il suo animale intimo;
c’è chi non ha il coraggio di tirarlo fuori e vive male la coabitazione e i suoi rigurgiti.
C’è chi ha natura di preda e chi di predatore.
Nei casi peggiori, ma non rari, l’animale è la parte migliore di lui.

Il mondo, per Fiore, è in balia di sei specie di animali.

C’è la setta dei rapaci
che comandano nel mondo, spadroneggiano sugli altri
li sfruttano e li dissanguano.
Frequentano posti inaccessibili agli altri, scendono tra gli uomini solo per depredarli
e poi risalgono superbi alle loro sdegnose altezze.
C’è la setta degli sciacalli che vivono delle disgrazie altrui
fingono di curarsi dei mali del mondo per approfittare dei deboli e dei malati;
spacciano cure, farmaci e vaccini
ma il loro scopo è tenere gli altri sottomessi per paura
sfruttando la loro fragilità e la loro mortalità.
Campano sui mali altrui ma passano per altruisti, usano i loro bisogni
a proprio profitto.

Al loro fianco svolazzano i corvi, nei loro mantelli neri come toghe
si fingono imparziali, e invece, assistiti da gufi e pipistrelli
annunciano disgrazie per apparire poi come i loro curatori fallimentari e soccorritori.
I serpenti, poi, s’insinuano ovunque
iniettano veleno, spargono tentazioni; tra i rettili, non mancano i coccodrilli
che divorano i loro figli salvo poi rimpiangerli
fanno del rimorso la loro moralità ma sono pronti a riaprire le loro fauci.

È popolosa la setta delle scimmie, e le varianti di macachi, babbuini e scimpanzé
che s’arrampicano da un ramo all’altro
trasmettono il panico, scimmiottano, fanno il verso, imitano l’andatura altrui.
Vanitosa è infine la setta dei pavoni
che fanno la ruota per sedurre e farsi notare
vivono di apparenza, di pura esteriorità, emettono suoni striduli, a volte acuti.

Le sei specie spadroneggiano sui popoli
la giustizia, la salute, il lavoro, gli affari, la morale e la religione.
 La restante umanità
 – greggi di pecore, agnelli sacrificali, maiali all’ingrasso –
è sottomessa, salvo pochi in disparte.

Le plebi muovono a pietà, meno al rispetto, per la loro scarsa dignità.
Sarebbe già tanto se fossero umilmente, semplicemente uomini.
Invece sono mutanti, umani in transito.
Cedono umanità all’animale che li abita dentro, al gregge e al cane che li sorveglia.
Involucri di bestie appena ingentilite…

Tratto da: da La leggenda di Fiore di Marcello Veneziani



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