Contraffazione spirituale e dissoluzione
Concisa spiegazione di un divulgatore della Tradizione
che ha attinto dalle fonti classiche della metafisica
riproponendole nella loro forma più pura
in questi Tempi disastrosi tesi alla contraffazione della spiritualità
mascherando tale Parodia con forme di legittimità.
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Verso la fine dell’ottocento, esauritosi il positivismo filosofico
- fase estrema dello scientismo materialista -
l’azione antitradizionale subisce apparentemente un cambiamento
radicale
con l’affermarsi e il dilagare delle filosofie irrazionaliste.
Tali filosofie coincisero, e non solo cronologicamente
con l’affermarsi dei movimenti neo-spiritualisti e con nuovi, disastrosi
rivolgimenti sociali.
Il motivo di tali mutamenti è indicato da René Guénon
che individuò nell’azione antitradizionale due fasi distinte :
« Dobbiamo fare la distinzione
fra due tendenze che si esprimono mediante termini apparentemente
antinomici :
da un lato, la tendenza verso quella che abbiamo chiamato la “
solidificazione ” del mondo
dall’altro la tendenza verso la “ dissoluzione ” … »
Già ora è d’altronde possibile constatare
che la seconda delle due tendenze comincia a diventare predominante;
infatti, innanzitutto, il materialismo vero e proprio
che corrisponde ovviamente alla solidificazione nella sua forma più
grossolana
ha ormai perduto molto terreno …
Vi è, nella riduzione graduale di tutte le cose alla quantità
un punto a partire dal quale tale riduzione non tende più alla
solidificazione. (1)
Il materialismo e i suoi corollari non furono insomma
che la preparazione del terreno all’opera di dissoluzione vera e
propria;
scacciata e derisa ogni forma di spiritualità autentica
dimenticate le fondamenta dottrinali che da essa emanano
- e che sono alla base della religione -
l’Occidente, ormai ignaro e impreparato
era pronto ad accogliere ogni sua caricatura, in chiave esotica, spiritica,
occultista
di religione psichica, di umanitarismo laico, di “ liberazione ”
psicoterapica.
Certamente il materialismo vi ha avuto la sua parte
ma a questo punto
la negazione pura e semplice che esso rappresenta è diventata
insufficiente;
essa è servita efficacemente
ad impedire all’uomo l’accesso alle possibilità d’ordine superiore
ma non sarebbe in grado di scatenare le forze inferiori
che sole possono portare al suo acme l’opera di disordine e di
dissoluzione. (2)
Il disordine di cui parla Guénon è ovviamente la negazione del
Dharma;
si tratta ora di focalizzare la nostra attenzione su queste “
forze inferiori ”
alle quali sarebbe affidata l’opera di dissoluzione
in un mondo che ha ormai perduto ogni conoscenza
in un mondo che ha ormai perduto ogni conoscenza
di carattere tradizionale del dominio psichico o sottile
e che è facile preda, per la sua curiosità infantile
delle influenze inferiori presenti in tale dominio.
Il risultato più deleterio di questa fase dell’azione
antitradizionale
è la sostituzione, nella mentalità comune, dello “ spirituale ” con
lo “ psichico ”
dell’universale con l’individuale.
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1) Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi – pag. 161, 162.
2) Idem – pag. 165.
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