Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

sabato 4 giugno 2022

Equivoco mortale

 Equivoco mortale

LA MORTE È IL PIÙ CLAMOROSO EQUIVOCO DELLA STORIA UMANA

Dai più eminenti uomini di scienza dell’ultimo secolo
scopriamo che l’Universo è tutto Pensiero e che la Realtà esiste solo in ciò che pensiamo.

L’energia è quella manifestazione che fa accadere le cose e gli eventi.
Essendo di carattere vibrazionale
essa si manifesta in una incommensurabile vastità di forme e di aspetti.

Dietro tutte queste apparenze
si cela una realtà legata a un campo di frequenze comprese in bande
ciascuna delle quali ha uno sbocco nel panorama delle cose materiali che noi vediamo.

Sofisticate tecnologie dimostrano che l’uomo non muore
quando sembra separarsi dalla sua carica energetica che lo vivifica
perché ciò che si stacca dal soma migra e fluisce verso altre locazioni.

Il nostro apparato sensoriale è limitato
e quindi inadeguato a permetterci di percepire la realtà al suo livello più profondo.
Occorre comprendere che l’anima che sta per trapassare non è il corpo
bensì la vita stessa
e che la sua natura non è materica ma spirituale
e che al contrario del suo corpo psico-fisico non conosce mutamento, né decadimento.

Inconsciamente non possiamo sopportare di morire
in quanto " sappiamo " che non è possibile farlo.

Quando l’IO ben centrato ne ha la suddetta visione
allora siamo fuori dal paradigma spazio-temporale.
Il tutto dipende dalla qualità del nostro livello di coscienza.
Se non modifichiamo il nostro atteggiamento mentale
se non cambiamo lo stato della nostra visione del mondo
non potremo scegliere il mondo successivo ma ci troveremo a ripetere ciò che siamo qui
con le stesse difficoltà e le stesse limitazioni.

Il paradiso infine, non è un luogo, ma è una dimensione della coscienza.
Il tempo non esiste.

prof Vittorio Marchi
(1938- 2017)


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