Il consiglio mondiale dei diritti umani
La prima sessione del Consiglio dei Diritti Umani si riunì nell’ampia basilica.
L’Imperatore aveva fatto le cose in grande.
Aveva invitato i rappresentanti di ogni popolo conosciuto
ed erano arrivati persino inviati di popoli sconosciuti che avevano udito della convocazione.
Erano giunti da Kush e da Meroe; dalle terre degli Han e degli Hun
dalle lande dei Sarmati e dalla Nubia; c’erano Galli e Finni e Parti
oltre ovviamente a Greci e Iberici
e anche certi strani uomini arrivati per nave da oltre le colonne d’Ercole.
Erano uniti dall’idea di trovare idee che tutti condividessero, persino i barbari.
L’Imperatore si alzò e cominciò a parlare.
“ Romani, e voi tutti rappresentanti di ogni nazione
oggi siamo qui per capire cosa abbiano in comune gli uomini
e cosa debba essere loro garantito dai re e dagli dei.
Stabiliamolo, e poi vincoliamoci con giuramento di rispettare la nostra decisione.
Cominciamo !
Quali sono i diritti di ogni uomo ? ”
Si alzò il rappresentante dei Parti. “ Oh Imperatore ”, disse
“ Mi sembra che a ogni uomo debba essere garantito il diritto di portare armi
per difendere sé, la sua famiglia e il suo popolo ! ”
Un mormorio di approvazione si diffuse.
Un Ungaro si rivolse all’uditorio.
“ Certo ognuno deve poter disporre liberamente di schiavi, e di donne;
come si può essere uomini altrimenti ? ”
Un applauso salutò questa sua affermazione.
“ Se parliamo di donne ”, sorse un Greco
“ allora bisogna garantire il divorzio, e potersi disfare dei figli in soprannumero.”
“ Fino a che età permettere l’aborto ? ” lo interrogò un Gallo.
“Oh, direi fino ad almeno dieci anni”, rispose, “anche dodici, se non danno rispetto.”
Sorse allora una discussione se fosse lecito offrire agli dei questi fanciulli
- opzione sostenuta da parte dell’uditorio -
ma alla fine prevalse l’idea
che i sacrifici umani dovessero essere limitati solo a casi di vera necessità.
Il mugugno da parte di alcuni sacerdoti presenti fu spento ricordando che, ovviamente
gli schiavi non erano uomini e sulle donne si poteva discutere.
che i sacrifici umani dovessero essere limitati solo a casi di vera necessità.
Il mugugno da parte di alcuni sacerdoti presenti fu spento ricordando che, ovviamente
gli schiavi non erano uomini e sulle donne si poteva discutere.
Certo era bello vedere persone così differenti convenire tra loro;
poi qualcuno notò il Galata seduto in disparte in silenzio.
“ E tu, non sei d’accordo ? ” chiese l’Imperatore.
poi qualcuno notò il Galata seduto in disparte in silenzio.
“ E tu, non sei d’accordo ? ” chiese l’Imperatore.
“ No, o sommo ”, rispose quello.
“ Per me non sono queste le cose degne d’un uomo.”
“ Per me non sono queste le cose degne d’un uomo.”
“ E’ uno di quelli che segue la nuova religione giudaica ”
mormorò qualcuno di bene informato.
“ Cacciatelo via ”, disse l’Imperatore. “ Anzi, gettatelo in carcere.
Chi si oppone a quello che tutti gli uomini pensano non è degno di rimanere libero.”
Scosse la testa.
“ Non capisco come si possa mettere in dubbio quanto abbiamo condiviso.
Quello che accade a lui
avverrà per ogni popolo che metterà in dubbio le sacre decisioni di questo consesso."
L’uditorio tacque, come valutando le parole appena udite.
L’imperatore continuò, indicando il prigioniero che veniva scortato fuori.
“ Strana gente !
Vedrete che tra qualche anno di loro non se ne sentirà più parlare.”
Fece un cenno.
“ Continuiamo ? ”
- Berlicche -
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