Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

sabato 19 novembre 2022

Il cielo riflesso nel cellulare

Il cielo riflesso nel cellulare

Un bimbo piccolo nel passeggino
totalmente assorto dal cellulare che tiene in mano :
questa è l'immagine che più di ogni altra
rappresenta l'essenza profonda del tempo che stiamo vivendo, in questo preciso istante.
Mettendo da parte per un momento ogni discorso etico o morale
sull'opportunità dell'uso della tecnologia da parte dei piccolissimi,
resta un fatto indiscutibile : messo di fronte alla possibilità di scegliere,
l'infante vedrà quell'apparecchio
come l'oggetto che più è in grado di attirare la sua attenzione.
Inutile ovviamente aggiungere
 che la stessa predilezione si riscontra anche da parte degli adulti :
quello che però nel caso degli infanti genera riflessioni ancora più profonde
nasce dal fatto che per i più piccoli ogni aspetto del mondo è una novità,
e di conseguenza un potenziale spettacolo.
Eppure, di fronte ad uno spettacolo così vasto, il mondo virtuale vince a mani basse
nel momento in cui possono decidere da soli sul dove concentrare la loro attenzione.

Ora, uno degli argomenti centrali del nostro tempo
è lo studio del modo in cui il progresso della tecnologia
abbia non solo mutato, ma stravolto le nostre abitudini.
Ma questo studio, essenziale,
spesso trascura un aspetto altrettanto importante, che viene ancor prima :
la tecnologia infatti ci ha cambiati,
ma questo progresso non è piovuto dal cielo, all'improvviso.
È' stata l'inventiva umana
che da decenni non ha fatto altro che ingegnarsi per raggiungere questo obbiettivo,
ovvero la creazione del mondo virtuale e dei dispositivi da cui usufruirne.
Non sono stati internet e gli smartphone a generare una mutazione delle abitudini umane :
al contrario,
essi sono il risultato di ciò che gli uomini hanno sempre desiderato avere tra le mani.
La loro diffusione immediata, istantanea e totalizzante,
il loro imporsi nell'uso quotidiano di tutti, a prescindere dall'età,
dall'istruzione e dal ceto sociale, testimoniano in maniera eclatante
il fatto che l'umanità non aspettava altro da millenni che il possedere tali strumenti.

La vera domanda è quindi la seguente : perché gli uomini
bramavano con tale foga la creazione e l'accesso immediato ad un mondo virtuale ?

Qui la questione si fa ulterioremente complessa.
Basterà osservare di sfuggita
che l'essenza profonda dell'universo virtuale è affine alla metafisica,
ne rappresenta infatti una parodia semplificata, accessibile e immediata.
Una fuga dal mondo,
un togliere lo sguardo da una realtà che genera in maggior parte dolore e fatica.
Ne consegue la creazione di un mondo altro, epurato da tutto ciò che è sofferenza.
Il mondo dei cieli riflesso,
ribaltato, fatto piccolo e accessibile, racchiuso dentro uno specchio.
E' come se l'umanità non cercasse altro, da secoli.

C. Brevi - W.I.


Nessun commento: