Suggerimento

Se hai ragione non hai bisogno di gridare.

S. Paolo : " Vagliate tutto e trattenete ciò che vale "
B. Pascal : " Sia il consenso della vostra ragione e non quella degli altri che vi conduca a credere "
T. de Chardin : Basta che la Verità appaia una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa più impedire d'invadere tutto e d'incendiare tutto "
Di mio sento solo di aggiungere che : la Verità non necessita di essere sostenuta da proselitismo ... bensì ... essere semplicemente enunciata e testimoniata.
Essa è sempre coerente con sé stessa e trova per sua stessa natura quale sia il modo più opportuno e la circostanza più adatta per rivelarsi.
E' solo questione di tempo.

Da considerare anche che, una volta conosciuta, la Verità rende sicuramente liberi, ma, in alcune circostanze, niente affatto sicuri.

SAPERE AUDE !

ET SI OMNES EGO NON

Testo scorrevole

► Solo chi porta in sé l’Impronta si riconoscerà a vicenda. Segno lampante d’identificazione lasciato dalle cicatrici del Passato.

mercoledì 31 maggio 2023

Un tema ancora oggi spinoso

Un tema ancora oggi spinoso

Riflessione proposta a chiunque voglia
- in questo periodo storico in cui la ” civiltà ” corre verso l’autodistruzione -
cercare una nuova ... anzi " antica " ... visione del mondo
nel quale ognuno si colloca al proprio posto secondo una vera idea tradizionale.

👇

Tensioni materiali e spirituali si sono a tal punto compresse, negli ultimi anni in Occidente, da potere alla fine essere risolte soltanto attraverso il combattimento. Con la guerra odierna un'epoca va incontro alla propria fine, e ora irrompono forze che non possono più venir dominate e trasformate nella dinamica di una nuova civiltà da idee astratte, da premesse universalistiche o mediante miti irrazionalmente concepiti. Si impone ora un'azione ben più profonda ed essenziale, affinché di là dalle rovine di un mondo sovvertito e condannato, inizi per l'Europa un'epoca nuova.

In questa prospettiva, molto dipenderà dal modo in cui il singolo possa dare la forma all'esperienza del combattimento: se egli sia, cioè, in grado di assumere eroismo e sacrificio come una catarsi, come un mezzo di liberazione e di risveglio interiore. Non solo per la definitiva e vittoriosa conclusione degli avvenimenti di questo tempestoso periodo, ma anche per dare una forma e un significato all'ordine che sorgerà dalla vittoria, questa impresa dei nostri combattenti interiore, invisibile, lontana da ogni gesto e dalle grandi parole avrà un carattere decisivo.
È nella battaglia stessa che occorre risvegliare e temprare quella forza che, di là dalle bufere del sangue e degli stenti, con nuovo splendore e con pace potente propizierà una nuova creazione.

Per questo, oggi si dovrebbe apprendere di nuovo sul campo di battaglia la pura azione, l'azione non solo nel significato di ascesi virile, ma anche di purificazione e via verso forme di vita superiori, valide in sé e per sé il che, però, significa in un certo modo proprio un ritorno alla tradizione primordiale ario-occidentale. Dai tempi antichi risuona ancora sino a noi la suggestiva parola d'ordine :

« La vita come un arco; l'anima come una freccia;
lo spirito assoluto come bersaglio da trapassare »

Chi ancor oggi vive la battaglia nel significato di tale riconoscimento, questi rimarrà in piedi, laddove gli altri crolleranno - ed egli sarà una forza invincibile. Quest'uomo nuovo vincerà in sé ogni dramma, ogni oscurità, ogni caos, e nell'avvento dei nuovi tempi rappresenterà il principio di un nuovo sviluppo. Secondo la tradizione aria primordiale, tale eroismo dei migliori può realmente assumere una funzione
evocatoria, quella, cioè, di ristabilire il contatto, da secoli allentato, tra mondo e sopramondo.
Allora, il combattimento non diverrà né un'orribile carneficina, né avrà il significato di uno sconsolato destino condizionato dalla sola volontà di potenza, ma sarà la prova del diritto e della missione di un popolo. Allora la pace non significherà un nuovo affogare nel grigiore borghese quotidiano, né l'allentarsi della tensione spirituale operante nella battaglia, ma avrà, invece, il significato di un compimento della medesima.

Anche per questo vogliamo oggi nuovamente far nostra la professione di fede degli antichi, quale si esprime nelle parole :
« II sangue degli eroi è più sacro dell'inchiostro degli eruditi e della preghiera dei devoti ».
Essa sta anche alla base della concezione tradizionale, secondo cui nella « guerra santa » agiscono, assai più che i singoli, le forze mistiche primordiali della razza.
Queste forze delle origini creano imperi mondiali e recano all'uomo la « pace vittoriosa ».

Ripreso da :
- J. Evola -

" E tu, romano,
sebbene ora innocente,
le colpe dei tuoi padri sconterai,
fino a che non avrai ricostruito i templi
e le sedi in rovina degli dèi
o le immagini loro
dal nero fumo degli incendi offese.
Se ora domini ancora incontrastato
è soltanto perché sai mantenerti
sottomesso agli dèi :
pertanto ad essi devi attribuire
l'origine e la fine di ogni cosa.
Avere trascurato infatti il loro culto
molti mali ha portato
a quest'Italia carica di lutti. "
Le Odi di Orazio
Libro III Ode VI

La pensi ognuno come meglio crede

Nessun commento: