Il Luogo che non c'é
  ... ma che sta in noi.
C’era una volta.
  
    La storia comincia sempre con le stesse note.
  
  
    Io l’ ho incontrata.
  
  
    Seguita tra gli stretti sentieri di un bosco di sterpaglie
  
  che hanno strappato le sue vesti
  
    resi ciechi gli occhi, sanguinanti i suoi piedi nudi, strappato dita alle
    sue mani.
  
  
    L’ ho vista piangere lacrime di sale ... e infine…
    arrivare.
  
  
    Chi ?
  
  Una megera ed un ronzino
  
    a cui stava appesa una bimbetta guercia con gli occhi fiammeggianti
  
  e un’altra di cui non odo respiro.
  Sono arrivati.
  
    Dove ?
  
  
      Ecco :
  
  
    una casetta, un prato, fanciulle in girotondo accoglierla
  
  
    lavare le sue vesti, sanare le ferite, ridarle luce agli occhi
  
  e mani e piedi per andare ancora.
  Fiori dell’aglio
  
    i cristalli di sale agli occhi della bimba
  
  
    hanno guidato i passi e fatto luce col candore nella brughiera scura.
  
  
    Sino a qui mi ha portato la scia forte e pungente di quei fiori.
  
  
    Ho visto un giardino, udito canti e suoni, profumi di cannella
  
  
    ed una figlia … un’altra … e un’altra ancora.
  
    Selvaggia
  
  
    Cucciola di bimba. Primogenita di una nidiata festante.
  
  
    Riccioli i capelli
  
  
    negli occhi i colori del fuoco, dell’aria, dell’acqua e della terra.
  
  
    Anima delle passioni umane. Istinto che conserva… e vive.
  
  
    Sorriso … rabbia … pianto.
  
  
    Danza scomposta agli sguardi dei passanti.
  
  
    Golosa delle cose e della vita
  
  
    soddisfa ogni piacere e uccide se l’evento chiede.
  
  
    Ora fiera … ora agnello.
  
  
    Ribelle e sottomessa insieme per sopravvivere comunque.
  
  
    Intelligenza
  
  
    Fanciulla con l’argento nei capelli.
  
  
    Dagli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio.
  
  
    Pettini le sue mani … per ravviare chiome scarmigliate.
  
  
    Tessuti ... i suoi capelli
  
  
    per ricoprir le carni a sguardi dei passanti.
  
  
    Acqua ai colori
  
  
    che negli occhi risplendono fino ad abbagliare.
  
  
    Cartografa precisa
  
  
    segna i percorsi guidando mani e umori
  
  
    e deviando la rabbia ... ne fa una risorsa.
  
  
    Amazzone imbattibile e stratega consumata
  
  
    tesse paziente gabbie dorate a Istinto e Sentimento.
  
  
    Al laccio tiene Fantasia. Ed a Saggezza a volte s’accompagna.
  
  
    Precisa e puntuale è sempre al posto giusto ed al momento giusto.
  
  
    Impenetrabile ... tessendo altro filo
  
  
    non usa che quello logico ... ponendosi nel vivere obiettivi.
  
  
    E falcia ogni cosa di diverso alla sua strada.
  
  
    Sentimento
  
  
    Il suo nome fa pensare ad un maschietto
  
  
    e invece è solo dolce e fragile fanciulla dai riccioli ramati
  
  
    che possiede ali ai piedi e mani d’aria … soffiando l’alito di vita.
  
  
    Espande gioia laddove ci sono lacrime e dolore
  
  
    laddove ... sovrana ride l’allegria.
  
  
    Si posa come una farfalla su tutto ciò che incontra.
  
  
    Non conoscendo il male … non riconosce il bene.
  
  
    Anima… spirito… la chiamano gli umani.
  
  
    Ma è fiamma che riscalda.
  
  
    Fuoco che dilaga e brucia senza controllo alcuno.
  
  
    Insemina per fiori e frutti che verranno
  
  
    e come un vulcano brucia e fa deserto intorno.
  
  
    Ruffiana… si riprende come l’araba fenice.
  
  
    Rinasce… e gioca a render tutto nuovo :
  
  
    vivo ... ciò ch’era stinto
  
  
    e liso … ciò che si pensava morto.
  
  
    Intelligenza … a volte ... torna da lei a scaldarsi.
  
  
    Mentre Selvaggia… le gira intorno in una eterna danza.
  
  
    Fantasia
  
  
    È un’esile fanciulla dai capelli color del Luogo che non c’è.
  
  
    È sempre in corsa… in volo… a volte in duetto con Intelligenza.
  
  
    È lei che riesce a trascinare e far volare in alto
  
  
    quella fanciulla glaciale.
  
  
    Compagna di giochi di Selvaggia e Sentimento
  
  
    ha per mani sfere di cristallo
  
  
    dove si specchia e mira il suo bel volto.
  
  
    Ciò che le sue mani sfiorano
  
  
    come velo scoprono magie e forme nuove.
  
  
    Laddove ferma il passo nascono forme di vita mai esistita
  
  
    ... suoni e voci mai ascoltate ...
  
  
    ... danze che passi mai prima hanno mosso.
  
  
    Carismatica di sogni ... li trascina dietro sé
  
  
    sino a trasformarsi in inganno o in follia.
  
  
    Saggezza : ultima nata !
  
  
    ma regina a cui ciascun altra sorella piega il dorso.
  
  
    Ha forme arrotondate ... né occhi sul suo volto.
  
  
    Eppure… nulla le può sfuggire.
  
  
    Non ha orecchie. Eppure ascolta tutto e tutti.
  
  
    Non ha nessuna forma umana
  
  
    ... ma di volta in volta ...
  
  
    ... una per una in passerella ...
  
  
    come un'attrice le riassume tutte.
  
  
    Petali rosa la sua bocca
  
  
    e lingua universale a tutti conosciuta.
  
  Giostra
  
    su cui ogni sorella ha un posto.
  
  
    E tutte insieme fanno l’armonia.
  
  Palco
  
    ove giocano insieme senza timore di fiaschi e fischi
  
  
    e senza che l’applauso modifichi a ciascuna il posto.
  
  
    Risa e pianti mescolati come latte e miele.
  
  
    Instancabile… dietro a Selvaggia corre… e a Fantasia.
  
  
    E Intelligenza frena … quand’ essa varca i limiti.
  
  
    Riporta Sentimento a casa … quando lontana disperata fugge .
  
  
    Guardo la donna
  
  
    la megera dal mondo esclusa, incalzata e vilipesa.
  
  
    Un giorno fata stupenda, ha partorito simili creature.
  
  Regalo… al mondo degli umani.
  
    E mi chiedo perché questo sia stato così crudele ?
  
  Perché l’ha disconosciuta ?
  
    Perché gli occhi le ha tolto… per vedere ?
  
  Spaccato il cuore… per sentire ?
  Tranciato mani per abbracciare e dare
  
    ... e spezzato i piedi per andare ?
  
  
    E alla fine … mai sazio ... il mondo degli umani
  
  nei suoi capelli le ha piantato serpi.
  
    Di lei è tornata al Luogo che non c’é … ch’è in noi
  
  
    soltanto una sciancata, un ronzino e due bimbette spiritate.
  
  
    Intelligenza
  
  
    aveva nome la megera che fuggiva sul suo ronzino.
  
  Unica sovrana
  
    dagli uomini ha imparato a fare lauto pasto delle sue sorelle
  
  
    ... per sopravvivere nel mondo delle fiere.
  
  
    Per sottomettere, per governare, per arricchirsi ed arricchire.
  
  
    Selvaggia
  
  
    è la bambina congiunta alla sua gonna. E le è sopravvissuta.
  
  
    È stata risparmiata solo perché senza
    l’istinto ... Intelligenza muore.
  
  L’ha guidata e spinta alla boscaglia.
  
    A ritrovare il Luogo che non c’è eppure è in noi.
  
  E le sue sorelle.
  
    I suoi cristalli ... come fiori d’aglio
  
  l’ hanno guidata sino alla casetta.
  Lì nella brughiera.
  
    Sentimento e Fantasia
  
  
    sono crollate sotto i colpi ... dell’egoismo e del mercato.
  
  A nascere non hanno fatto in tempo.
  
    Mentre
    Saggezza è morta ... nel grembo di sua madre.
  
  
    Tornerà nel mondo degli umani a riprovarci ?
  
  Lo dica chi ci è stato. Io non lo so.
  Sento che… chissà… forse...
  
    il Luogo che non c’è magari è in te… in me… in chi ci vive intorno.
  
  
    In chi è capace di lasciare in vita ogni fanciulla di quel girotondo.
  
  
    Ma chi si sente di dire di non averne ucciso almeno una ?
  
  
    Al'An

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