Padre Salvatore Carzedda
Ricordo di un martire per il dialogo
Padàyon - Andare avanti
È la sera del 20 maggio del 1992.
Salvatore Carzedda sta tornando a casa dopo un incontro
per promuovere il dialogo tra la comunità cristiana e quella musulmana,
quando all’improvviso due persone in sella a una moto lo affiancano.
Uno dei due estrae una pistola
e spara otto colpi a distanza ravvicinata contro il missionario.
Per padre Salvatore non c’è nessuna possibilità di scampo.
Il furgone Mitsubishi sul quale sta viaggiando sbanda
e finisce la sua corsa contro un palo di cemento.
“ Quella sera
- racconta padre Sebastiano -
dopo un incontro interreligioso, abbiamo fatto il punto della situazione
ed io ho deciso di non far rientro a casa.
Molto probabilmente il commando voleva colpire me.”
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