Sfumature di un rapporto virtuale
Ciao F.
eccomi dopo uno strameritato weekend sul lago.
La chat sarà anche un moderno mezzo di comunicazione
praticissimo per lavoro e per tanti altri usi
ma io, come te, preferisco la lettera intesa nel senso classico.
Sono sempre stata una piccola scrivana o, se preferisci, una “ amie de plume ”
Ricordo ancora l’impazienza di percorrere la strada
dalla fermata del tram a casa, di ritorno dalla scuola...
volare sui 10 gradini per raggiungere la cassetta postale
ed ecco… una busta fare capolino pronta per me.
Che belle lettere lunghe, importanti.
Frammenti della nostra vita, diario delle nostre emozioni
Ci volevano quindici o venti giorni
e quindi avevamo tutto il tempo e lo spazio di raccontare i momenti
più belli o più tristi
fino alla quindicina successiva.
Una sorta di diario epistolare… ma, soprattutto, una
testimonianza.
Scrivere richiede il pensiero, la concentrazione,
ma soprattutto l’anelito di scrivere e comunicare con l’altro.
Niente a che vedere con la chat. Davvero niente.
Ho una punta di invidia e di rammarico nel leggerti…. Ma solo una
punta eh ! 😊
Tu sei riuscito ad essere sempre quello che sei, anche se in forma “ riservata a pochi ”
tuttavia hai continuato ad esprimere la tua anima nel tuo “ mondo suggestivo ”.
C..... era come Alioth una volta.
Sapessi quanto i nostri mondi sono simili. Impressionante.
Poi sono naufragata.
Tempeste e onde altissime
hanno spezzato qualcosa che ho nascosto e ricusato così fortemente in
me,
tanto da non ricordarmene quasi più.
E ci sei voluto tu, l’altra sera, per far riaffiorare il tutto come un
grido.
È come se mi fossi risvegliata da un lungo sonno
( E non sono Aurora la bella Addormentata nel Bosco !! )
per ritrovarmi sulla sponda di un lago nella Foresta degli
Elfi.
Non voglio correre
e non ti assalirò con una biografia intensa e lacerante come la
mia.
Avrai tempo di scoprirla ... se lo vorrai.
Adesso sto sorseggiando il tuo mondo.
Mi affascina e, seppur in punta di piedi
mi sembra di sentire un fresco tappeto erboso e il profumo del bosco
e ... incredibilmente, è come se lo conoscessi e sapessi come
orientarmici.
A volte guardo la biblioteca nello Studio.
Una lunga fila di libri dall’adolescenza ad oggi
arricchita dai volumi preziosi aggiunti da mio figlio.
Lo sguardo corre sulle copertine tanto amate, lette e rilette e poi
abbandonate per anni
quasi a voler cancellare quella che ero ... l’anima che mi è stata
strappata.
Ma quando è successo ? Quando non sono più riuscita a ritrovarmi
?
Come hai fatto a trovarmi tu ?
Come hai visto in poche righe la C..... che io non vedevo più da anni ?
Eppure era lì … sopita ... non morta.
Il risvegliare questa anima di C..... è stupendo e doloroso.
Mi guardo intorno e mi sembra di aver gettato tanti anni
prima alla ricerca, all’attesa, poi al ripudio sino a rinnegarmi.
E per cosa ? Per chi ?
Conosco la risposta : autodifesa.
Troppo vulnerabile, incompresa, fuori dallo spazio e dal tempo.
Non sono stata in grado di crearmi un mondo fuori dal mondo.
Ho desiderato morire.
Per non cessare di esistere ho ucciso la parte più debole del mio
essere :
la mia anima.
Mi hai parlato di un paesino sul Mar Ligure.
Un mare che amo, che mi ha conosciuta bambina, fanciulla,
adolescente.
Ispirata, poetessa, innamorata.
Un mare che ha raccolto le mie parole
e le ha cullate nel frangersi delle onde spumeggianti,
un mare che mi ha sempre ascoltata,
alla luce del sole, ancor più nei raggi delle stelle e della
Luna
e d’Inverno… nella magia dei suoi grigi sfumati d’azzurro e di
verde.
Esiste il coma per l’anima ? Esiste. Tu mi hai risvegliata. Grazie.
Dal mio pennino
una goccia d'inchiostro per il tuo sorriso.
una goccia d'inchiostro per il tuo sorriso.
C....
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